martedì 30 marzo 2021

Non ci resta che scrivere.


Ho letto su Chiamami la Petitti, un articolo di Melucci, suo direttore e procuratore elettorale. Il segnale delle grandi occasioni, intuisci subito che nutre ancora delle speranze, dopo il fallimento eolico con pale. Affronta due temi apparentemente slegati. Il filo che li lega è il Rue. Per un "pragmatico" della politica, uno degli argomenti più attraenti. Ha iniziato, contestando il termine "governatore" concesso a Bonaccini per ristorarlo della mancata "elevazione" a segretario del Pd. Discussione di lana caprina, mai affrontata, con l'aiuto della Crusca intesa come Accademia, prima di essere cacciato dalla regione ad opera dei bagnini. Lui li aveva usati per il compagno Baschetti. L'inutile esibizione del lessico politico, serve per arrivare al piatto forte. Suicidio del centrodestra, congelamento nel Pd ed i bagnini di Riccione all'Unesco. Questo è il titolo dell'articolo apparso sul suo blog, rivale della corrente carliniana, ancora "rapita" da Gnassi. Il tema è importante. La Lista Paesani molto di più, minaccia la scarsa credibilità della sua candidata. Il 25 marzo, il Consiglio Comunale, in presenza (?) dopo dieci anni di promesse e varianti, usando il fantomatico piano strategico con monopattino di Ermeti, ha approvato lo strumento esecutivo chiamato Rue. Rimini non ha mai ambito a diventare la capitale dell'urbanistica, perfetta e solidale. Troppi attestati lo dimostrano, nessun sindaco ha invocato la medaglia al valore e ricordo. La percentuale degli abusi edilizi è da primato, la "variante" è stato il veicolo più usato ed abusato. Basterebbe questo per chiedere un corale perdono. Melucci, nonostante l'esibizione di una rassicurante memoria solo per le cose fatte (bene), si colloca in una posizione imbarazzante. Manifesto spesso vuoti che il vaccino ha risparmiato, però ricordo perfettamente che negli ultimi minuti della sua seconda legislatura, come vice, facente (sempre) le funzioni del sindaco, vennero approvate una trentina di varianti, uno stock, ad hoc et nunc. Gnassi ha fatto peggio. Nel frigo dell'assessorato, stranamente concesso alla Nipote del rivale, ha mantenuto per nove anni e qualche mese, il Piano Regolatore Astrazeneca, per iniettarlo negli ultimi mesi del suo mandato prolungato. Rue e lungoma
ri da toilette saranno gli alibi per inaugurazioni e promesse ai fortunati. Atavico costume nella città dell'ex mattone, inserire lusinghe e sblocchi. Oltre ai vuoti, nutro molti dubbi che sia ancora così. Lo strumento, come dice il consigliere Pecci, uno dei pochi, assieme al vecchio collega Renzi, ad avere capito il tranello congegnato, è nato vecchio. Ha ragione, però è sempre un vangelo per i credenti. Mi rivolgo ai giovani (?) consiglieri che hanno saltato le scuole dell'obbligo o non hanno deciso da che parte collocarsi, se vestiti da politici o travestiti da civici: cosa significa astenersi? Un giudizio accattivante per uno dei "disastri" che ha colpito la città prima del virus? Il fallimento della programmazione, sostituita dalle invenzioni principesche, è drammatica. La gestione è..agghiacciante. Quante sono le incompiute rispetto alle inaugurate che non siano frutto dei secoli scorsi? Se non sai distinguere questo, ci sono altri impegni sociali nella vita: Sceglieteli.
PS  I bagnini dell'Unesco però a Riccione: l'ultima cattiveria di Melucci. Non ha potuto citare quelli di Rimini. fanno i presepi. Il centrodestra fa di tutto per dargli ragione.