sabato 6 marzo 2021

Mi Vergogno

Mi vergogno di un Pd solo in cerca di poltrone. Non so chi abbia scritto il testamento di Zingaretti, rimane un j'accuse sincero. Lo afferma, il votato segnaposto come segretario nazionale del Pd. Abbiamo un esempio riminese più eloquente. La prima risposta del partito è stata il ritiro delle dimissioni. Sanno che il dopo può essere peggiore, segnale  della deriva politica. Come è possibile che gli eredi, per quanto illegittimi di Berlinguer, non la figlia, segretario della "questione morale", siano arrivati a questa buffonata? Il partito forgiato sul potere ad ogni costo e mezzo, è imploso. Finalmente. Ci sono ancora schizzi schifosi che popolano giornali e televisioni. Profittano della missione del premier, troppo impegnato a soddisfare i voleri della "sua" Europa. L'incenso e l'adulazione del personaggio non possono nascondere origini e provenienza. E' il migliore dei burocrati. Non rappresenta un partito, ma una fortissima ideologia finanziaria ed imprenditoriale. Vi sembra poco per un paese indebitato? La pandemia è diventata una nemica anche per loro. Ha scombussolato i piani, portato alla luce antiche contraddizioni tra paesi. La Ursula, dipendente della Merkel, ha mostrato limiti, non solo di stazza. Il fallimento della campagna vaccinale, a cui noi abbiamo solo regalato un camion, pesa. Molti fanno da soli sul mercato. Inutile guardate Israele ed Inghilterra. Altri governi e popoli. La sconfitta della propaganda piddina. Sarebbe il titolo onesto di un giornale. Una volta lo avrebbe fatto il..Manifesto. Il partito, senza segretario, è in mano alle correnti, ormai più numerose degli iscritti o civivo. Sono emersi cinici ed ipocriti. Le curie hanno i loro rappresentanti, come una Fondazione.. Carim. Hanno emarginato i pochi che non cantavano in coro. Giornalisti, sindacalisti (?), associazioni, sono legati al potere. Applaudono a comando, nascondendo sotto il "tappeto" del candidato, polvere e scandali. Veltroni nella sua inutilità cosmica, già denunciava il partito in mano ai capibastone. Rimini lo attesta. La campagna elettorale che interessa alla propaganda è una squallida, ripetuta lotta tra due correnti. Una antica, come il comunismo, legata alla regia e blog di Melucci, l'altra "nuova" alla Gnassi, piena di parvenù, al servizio del principe. Se il partito non fosse da anni in queste condizioni, Renzi avrebbe fatto il sindaco di Firenze e Bonaccini il funzionario. Il picco del renzismo si è consumato a Rimini. La biciclettata con Gnassi, ha segnato il massimo dei contagi, con le maniche arrotolate. Quali sono gli effetti collaterali del draghismo? Il Recovery è una ragione importante, ho paura però che raggiunto lo scopo principale, molto simile ad una garanzia per i creditori, il paese sia una ammucchiata povera e rancorosa. Avremo calcio, social e le macerie anche di una scuola, a distanza siderale dai bisogni dei ragazzi. Conclusione amara?