giovedì 11 marzo 2021

Il Caso Zingaretti

I media si sono interessati del caso, come fosse ordinaria amministrazione, non una comica, chiamata Pd. Innocente scaramuccia virale tra diversi protagonisti. La commedia Emma e Jamil, proiettata al Nazareno. E' uscito involontariamente lo spaccato di quello che il partito in provetta, ha rappresentato in questi anni. Tre/quattro schieramenti con sponsor e facilitatori alle spalle, diversi e confliggenti. Trovano sempre una scusa valida per Repubblica. Palamara è stata una delle più pesanti. Ha costretto alcune sentenze, una volta già scritte al contrario. Rimini è la capitale anche delle eccezioni. Andiamo per ordine, abbandonando il sentiero pericoloso. Zingaretti ha governato fino a quando Conte garantiva la possibilità di "non" andare al voto. Un desiderio che univa tutto il Pd e permetteva al segretario di costruire l'alleanza con i cinque stelle per le elezioni amministrative di primavera. Devo ricordare le pietose messinscena dei grillini, prima edizione, contro Gnassi? L'avvento, quasi miracoloso, di Draghi, non sussurrato dalle porpore, ma imposto dalla "Finanza",  doveva eliminare paure e sospetti. Il lockdown imposto assomiglia troppo a quelli di Speranza, però accompagnato dalla certezza dei vaccini. Il Generale, oltre la collina dell'imbecillità finora manifestata, è una garanzia. Lunedì mi prenoto. Posso scegliere anche l'infermiera. Avevo chiesto, sommessamente ..Gnassi. Lo metto in Lista Paesani. Un ringraziamento doveroso per i voti che Lucio gli ha portato. Torno al Caso Zingaretti.  Neanche volendo diventa cosa seria. Le numerose correnti di genere e lavoro garantito, si stanno collocando sul mercato ormai ristretto e sospettoso. Il maledetto sistema proporzionale permette al niente di diventare indispensabile. Sono arrivati all'Art 27. Chi guarda a destra (giovani turchi e renziani) pensa di essere avvantaggiato dopo le elezioni nazionali. Per i pochi a sinistra (?) l'unica speranza è allearsi con i 5 stelle. Secondo l'imparziale Travaglio, sono ormai il primo "partito". Melucci una costoletta di Grillo? Ma dove ca..volete andare in queste condizioni? L'Italia che resta e lotta non ragiona alla riminese. Il Pd è un insieme di protettorati che avvolgono ed assorbono filiere del potere. Andranno a cercarlo in altri ambiti. L'esempio che cito sempre è il camaleonte Rai. Hanno già prudentemente spostato la barra. Draghi, a cui frega niente cosa dice la Bianca B o il tempo di Fabio, sarà presto il muro dell'adulazione. Sono convinto che ci porterà fuori da questo pantano. Come ne usciremo non so, anche se qualche brutto presagio è doveroso. Il governo giallorosso è stato il momento più basso della politica italiana, coperto da tutta la stampa quotidiana. Draghi significa risalita. Costi pesantissimi, ancora non accertati. Rimane però la domanda a Soros: è sicuro sia stato il pangolino a scopare il pipistrello od il contrario?