martedì 26 ottobre 2021

Rotti i cojoni

Uso la volgare espressione romanesca in omaggio a Mario Draghi, l'uomo più punturato dai giornali di mezzo mondo europeo. Un personaggio riverginato come simil Monti e trasformato, in stato di beatitudine, a salvatore della patria dai debiti contratti con la "sua" Europa. Un semisconosciuto banchiere d'affari è diventato il supereroe televisivo, costringendo a colpi di immunità virale inesistente, i cittadini a non visitare le urne elettorali. Fino a quando non assomiglieranno a quelle riminesi, niente da fare. Siamo alla terza dose che mi piacerebbe fare nella Fiera di Gnassi. Il Blog tette e culi all'ingrosso, oggi è uscito con i "cojoni" di Draghi che sarebbero abbastanza rotti da tutte le polemiche che animano il governo dei quasi tutti. Draghi sembra sia arrabbiato, secondo la propaganda ufficiale, con Salvini, Melon e Berlusconi che litigano sul destino del centrodestra ma una dei tre è fuori. A proposito il premier mai eletto non si è mai pronunciato sui "processsi" che subisce Salvini per garantire i confini italiani. Non è un particolare irrilevante. Lui non è un Papa straniero che li gradisce fuori dal suo stato. Se davvero le due palline del premier si agitano ci sarebbe la cura migliore, invece della pancera da laparocele, andiamo a votare, dopo avere eletto il nuovo presidente. Forza Italia è rimasta con la foto truccata di Berlusconi, i ministri del governo di stampo ambientale e scolastico fanno ridere. Per il Monte dei Paschi e del Pd ci vogliono ancora una decina di miliardi però Letta è stato "eletto" a Siena. Pensate se fosse successo con una Cassa Rurale di Salvini. A lui sono andati in Russia per intercettarlo falsamente. 
Oggi inizia una settimana decisiva per Mario Draghi: restare alla guida del governo o dimettersi. Questo governo lo ha voluto lui o meglio l'hanno imposto i suoi datori di lavoro. Serviva per rianimare il Pd e terminare l'immunità di un gregge sempre più sparpagliato e rissoso. Le bugie emesse durante la clausura escono fuori creando forti ribellioni. Protestano tutti, direi che solo pochi scendono in piazza. Il malcontento è molto più forte, C'è confusione anche sotto il variegato cielo no vax. 
Anche io avrei una ernia inguinale da operare. Andiamo assieme Mario? Quattro sono meglio di tre.
massimo lugaresi