Francesca Basso, giornalista del Corrierone, accodato, democraticamente, al Pd, "consiglia" (disinterassatamente) la Meloni a non esibire inesistenti muscoli contro l'Europa, da cui dipendiamo. Dopo le minacce arrivano i consigli. Noi, incalliti debitori, dobbiamo percorrere la strada per Bruxelles, come fosse Compostela. Alcuni tratti ciottolosi, in ginocchio, con l'agenda di Draghi nelle mani, prima di vedere la madonna europea. Il giornale lombardo continua, in do minore, la campagna che ha portato il Pd nelle mani di un avvocato conosciuto nel suo ufficio. E' riuscito a strappare il M5S e la relativa piattaforma, al Grillo controllore. Si sono accordati. Il Pd ha bisogno di una iniezione di voti, loro sono nati pronti. Questa volta però mascherati da sinistri operatori a comando. Il Pd è sempre stato un "particolare" nemico. Si sono ingrossati facendo nelle piazze una campagna contro quel regime. Travaglio era il loro condottiero con il mouse. Contrordine compagni del Fatto? Oggi li trovi nelle parrocchie piddine che applaudono, giustamente, Morolli, in costante ascesa, anche per la sparizione del contorno. La giornalista, amichevolmente, consiglia alla Meloni, un corso accelerato di politica. Per avere qualcosa dall'Europa deve seguire il Letta's style, denso di compromessi. Tra i quali l'indicazione precisa alle Ong che i porti italiani sono ..aperti, in cambio dei ristori. Scholz era disinformato. I tugnini non smentiscono superbia e tracotanza. La Merkel sapeva usare il guanto di velluto della padrona europea. E' rimasto quel maschione di Macron che sembra avere con la Giorgia un ottimo rapporto. La cucina francese è sicuramente meglio di un wurstel. Alla (leggermente) presuntuosa giornalista, vorrei ribadire, da vecchio praticante il mare, che il salvataggio è un dovere ed obbligo morale. Arricchire scafisti, delinquenti libici organizzati e la solidarietà pelosa, facendoci anche prendere per il c..marino, no. PS Copiright (ancora) Dagospia