mercoledì 2 novembre 2022

Rave e Sbarchi

Ho letto sul Giornale, uno dei pochi (due) giornali che hanno amorevoli attenzioni verso il centro berlusconiano, alle volte perfino a destra, che il Premier Meloni viene applaudita quando esce dal Palazzo di Draghi. Dopo le misure varate su Rave e Sbarchi ci sarà un'apoteosi di consensi. Il Pd continuerà la sua discesa inarrestabile. Sono fuori dal mondo e dalla politica. Uno sbandamento culturale che li consegna nelle mani di personaggi abitanti nel pianeta garantito. Perfino Linkiesta, uno dei punti di riferimento della politica radical chic, bacchetta i resti di un partito, definito (da solo) di una elitaria sinistra. Rave e Sbarchi sono avvenimenti che provengono entrambi da una cultura fallita. L'Italia dove tutto è (era) permesso? Per quale ragione orde di giovani provenienti da mezza Europa si devono incontrare "segretamente" da noi, ballando, fumando e drogando? Una libertà voluta dal Pd ? Definire l'impedimento di questi incontri come un attentato alla libertà è roba da Letta. Perchè non li organizza a Parigi nella sua Università per eletti? Il blog dei piddini, con l'ombrellone a Capalbio, avverte i compagni del tracollo. Lasciare la "Sicurezza" nelle mani del Governo, sempre più Meloni, è il regalo che aspettavano. Lo dimostrerà il consenso dei cittadini, mentre si scongiura l'aumento delle bollette, aumentando a dismisura il debito pubblico. Sembra una misura apparentemente corretta, fatale nel medio periodo. Difficile dare la colpa a Putin. Non è per caso che esce (adesso) la "polemica" scaturita tra Biden e l'esecutore Zelensky. La richiesta continua di dollari ed armi, sembra sia stata capita anche dal barcollante presidente, facendolo incazzare. Le elezioni del Midterm si preannunciano disastrose. Gli americani a differenza del popolo ucraino che viene raccontato come stranamente contento, sono in maggioranza contrari alla guerre. Ne hanno viste e pagate tante, tutte perse. Questo però è un argomento tabù per Rampini e...Riotta. Dicono che il Partito Democratico sia caduto nella trappola di lasciare nelle mani di Giorgia Meloni istanze e parole d’ordine giuste. Altro segnale della fine di una ambiguità mescolata con una prepotenza verbale e politica. Avranno tutto il tempo per riflettere e pentirsi. Trovarsi nelle braccia del peggiore nemico, non è un premio di consolazione, ma un crudo attestato di incapacità. La favola della rana e lo scorpione. 
massimo lugaresi