giovedì 24 novembre 2022

La Svolta

Il Premier Meloni, esaurite (finalmente) le rassicurazioni atlantiche, si è presentata alla stampa e propaganda, mostrando il volto del suo governo. Da anni non si sentiva un primo ministro (eletto) e munito del coraggio di definirlo "politico". Il Pd si è sempre vergognato di affermare un'altra bugia colossale. Ha sempre privilegiato il potere. I governi precedenti si promuovevano, piano piano, senza fare rumore, lasciando ai giornaloni e le emittenti (balle) televisive, il compito di santificarli. Il covid e la guerra sono state due occasioni per mantenere in vita Pd e Draghi. Diventati un unicum. I governi balneari o natalizi, mai votati, erano più prudenti, proponendo scostamenti del debito quasi invisibili. La Meloni ha assunto la responsabilità del "suo" infinitamente suo, direi solo suo governo. Il resto sono inventate polemiche per affermare la presenza delle forze d'ausilio. Fratelli d'Italia formerà lo zoccolo duro dell'unica alternativa al progressismo consegnato alla Schlein. Le scelte lo attestano. Possono piacere o meno alla grande industria, ormai in mano straniere, ma sono chiarissime. Non gioca ai gay pride o dispute di genere o identitarie, ha scelto di privilegiare famiglia e lavoro, con particolare attenzione al ceto medio. Una invasione di campo inaspettata. Il Pd può contare ancora sui garantiti? Dopo (largamente) Occhetto, la scelta caduta su Letta, democristiano, radical chic, ha spinto gli eredi mescolati del comunismo, nell'angolo buio della rappresentanza. Siamo arrivati al punto che si vergognano di affermare, con Repubblica, nascosta nelle tasche, che votano ancora.. Pd. Viviamo nell'isola felice (?) liftata da Gnassi. Difficile assistere alla rivoluzione in atto. Timidamente la puoi osservare nella Rai con il professionale camaleontismo. I due Conigli osano una battuta (infelice), solo su Salvini. Ormai trattato tre palle cento lire al Luna Park della propaganda. La corrente delle Tre Cittadinanze, rosica ma non trova una strategia convincente. Lo scontro si sta propagando alle periferie. A Rimini è ancora silenzioso. Quando parlerà Melucci allora i giochi sono cominciati. Hanno paura di perdere anche questo "fortino" con una grande distribuzione di beni e parcheggi.
massimo lugaresi