lunedì 28 novembre 2022

Il Festival del Pd

Linkiesta, il blog della corrente radical chic, interpretata dalla Schlein, con una sola cittadinanza, organizza tutti gli anni un Festival delle Idee. Cosa completamente diversa ed antitetica rispetto alle Feste dell'Unità, con falci e martelli, al posto delle mutandine arcobaleno. Il Pd si sta estinguendo anche per quello, nel fango isolano e cooperative nate per gli sbarchi. Chiederanno di essere inseriti nei generi o tra le 5000 specie da salvare. L'ultimo invitato, in ordine di importanza, è il Cardinale Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale. Ha consegnato l'ennesima reprimenda agli strenui difensori delle verità. Si è scagliato naturalmente contro l'aggressore e dittatore russo, nessun richiamo alle tragedie precedenti. Ha messo in riga, non in piedi, anche il Papa "ammonendo" che chiedere la pace non significa confondere aggressore ed aggrediti. Una posizione che rappresenta, non stranamente, quella dei resti piddini e... della Meloni, con l'atlantismo mostrato per entrare nella società "buona" dell'Europa. Però, causa sanzioni, non riesce a trovare la quadra contabile del Bilancio per gli italiani. Non esibiva il motto: Prima gli...? Francia e Germania, cara Giorgia, pensano ai loro cittadini e bruciano il gas russo. Non è colpa dei Fratelli, anzi sono stati premiati per avere disobbedito a Draghi. Oggi però sono sdraiati accanto a..Biden. Quando li costringerete a sposarsi, questi emittenti di consigli familiari? Il Cardinale ha citato l'esempio del Mozambico, dove hanno raggiunto una tregua, grazie anche ad un intervento ecclesiastico. Parole del Cardinale. Non sembra però ci sia l'agognata libertà e giustizia. Ho scelto questo articolo, sempre spinto dal moto di rabbia per il pensiero unico che attraversa il Paese del Debito. La maggioranza eletta dai cittadini, deve governare. Draghi ha aumentato debiti e presenze. I nostri porti sono violati in cambio del Recovery e la nascita di cooperative ad hoc. Aspetto un colpo di agognata autonomia di pensiero ed azione. La maledetta guerra sta mettendo in pericolo milioni di persone ed una nazione che faticosamente usciva da una clausura più politica che sanitaria. Spariti i guru del vaccino, siamo nelle mani della stessa propaganda, senza più voti, ma ancora fortissima. Repubblica, questa mattina, usando le striscie di Radio Deejay annunciava che ci sono 100 mila soldati russi pronti a morire per il freddo, mentre le trincee ucraine sono perfino riscaldate. 
massimo lugaresi