mercoledì 23 novembre 2022

Sconfitti e Mutanti

Parlare con un amico, ancora piddino, se vuoi conservarlo, ti costringe ad indossare camice e pazienza da psicologo. Il passaggio (brusco) da un potere illimitato, con pedigree elettorale modesto, ad una duratura opposizione, puntando sulla nomina della Schlein, ha creato reazioni, paragonabili alla quarta dose. Uno degli eroi della puntura, forse il più famoso degli onnipresenti, è stato accusato, con prove, di "favori" universitari. I garantiti non deludono, nemmeno nella solidarietà da sbarco. La propaganda radical chic, è quella più bisognosa di cure psicologiche. I lettini non basteranno per farli rientrare in una realtà che non conoscono. La Giorgia Meloni passerà alla storia come il politico che ha arrecato più danni ai resti del passato. Interpreta, duramente, un mestiere da maschioni come Macron o flebili figure come Gigetto, sbertucciato dai grillini, ma beneficiato dai draghiani. Le mosse più intelligenti della Meloni sono state la conservazione (a tempo) del reddito grillino ed i sussidi per il ceto medio. Significa tenere per le tenere palle, il burbero e tinto Conte ed aiutare la sparizione del Pd. I tanti anni passati nel ghetto, riservato solo alla destra, sono ricordi che aiutano la supremazia nella coalizione, formata da due forze pericolanti. A differenza della sinistra, dominata dal centro, più o meno credibile, il travaso di voti avviene all'interno della maggioranza e dal mondo del lavoro, schifato dai rappresentanti. I migliori per definizione consolidata, s'accorgeranno (tardi) del mutamento che il paese sta compiendo. In pochi mesi ci sono state più rivoluzioni rispetto a quelle, sanguinose, degli opposti estremismi. La mutazione più entusiasmante è la scomparsa della "scelta" Pd. Nessuno lo vuole. Arriverà, inevitabilmente, anche da noi. Stanno cercando nome ed inseminatore per il nuovo partito. Non cambiano. Cinque anni d'opposizione sono sicuri. Forse non basteranno. La Meloni è giovane.
massimo lugaresi