giovedì 18 marzo 2010

Le Regole

In Piazza del Popolo a Roma campeggiava sul palco una scritta condivisibile, applicare le regole senza trucchi, facendo riferimento all' incapacità del Pdl di presentare le liste nei modi e nei tempi previsti, dalle norme vigenti. La legge è legge, così hanno interpretato il decreto i giudici del Tar, superando lo scoglio della firma di Napolitano e dichiarandolo non applicabile. Data questa impostazione, la legge va rispettata sempre e comunque, anche di fronte al diritto di privare decine di milioni di cittadini di scegliere da chi farsi rappresentare. Non comprendiamo perchè  quello che vale a Roma, a Rimini diventi un'altra questione, parliamo delle assegnazioni delle concessioni demaniali. All'atto dell'entrata in vigore del Decreto MilleProroghe, erano pochissime le concessioni in corso di validità, ci chiediamo come sia possibile utilizzare questo strumento che prevede solo la proroga di contratti di concessioni in essere, per assentire i nuovi. C'è qualcuno a Rimini che si voglia prendere la briga di andare a verificare quello che affermiamo, oppure la risposta sta nel fatto che la legge va assunta nella sua sostanza, non nella forma, quello deciso dal Capo dello Stato per permettere di votare a milioni di italiani era un atto stravagante? Andrebbe tenuto in considerazione che la stessa proroga demaniale, si configura come fortemente discutibile, tenendo conto della sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato il cosidetto diritto di insistenza, stabilendo che qualsiasi rapporto tra pubblica amministrazione e privati deve avvenire attraverso uno strumento che ponga tutti nella medesima posizione partecipativa. Sentenza ripresa dalla Corte  Europea che ha chiesto al Governo italiano di annullare la Legge della Regione Emilia Romagna che con la proroga di vent'anni annullava di fatto la Norma della Libera Concorrenza. Stanchi d'assistere a questi spettacoli milioni di Italiani, hanno deciso di non andare a votare, con il rischio reale che al confronto democratico, non più riconosciuto, si sostituisca, innescata dai due blocchi, la violenza delle piazze, noi ci arroghiamo il diritto d'insistere.