sabato 13 marzo 2010

Riccione e Vancouver



Bisogna pensare in grande, non limitarsi ad una sola tratta.
Vancouver, meglio, le Dolomiti sono il modello a cui attingere.
Dallo Skipass al Piadina Pass: frotte di turisti saliranno sulle cabine firmate Pininfarina; al posto di caschi, tute ed odore di sciolina si imbatteranno in pinne, perizomi e profumi di creme solari. E’ la teleferica, nuova attrazione di Riccione. Vediamo di suggerire alcune idee pratiche: la vetta massima a cui arrivare, la nostrana Malga Ciapela, è il nuovo camino dell’inceneritore di Raibano, che nulla ha da invidiare alle altezze della Marmolada, tranne la qualità dell’aria, non proprio la stessa.
Come fermate intermedie, la collina del Pariolino, ove è previsto un trampolino per il salto con gli sci, richiesto a gran voce da un nutrito gruppo di sostenitori su facebook, con annesso osservatorio naturalistico, dotato di potenti binocoli per tentare di avvistare tra la fitta foresta di cemento gli ultimi angoli verdi rimasti ed i rari alberi, a rischio estinzione, come già avvenuto per i Giardini dell’Alba.
Altre fermate degne di nota, le previste torri gemelle in Piazza Unità, luogo di interesse storico e sociale che un tempo accoglieva il più grande e frequentato mercato ambulante di Riccione. Una veloce colazione a base di krapfen al quinto piano del Bombo, poi giù al Palacongressi, la cui terrazza panoramica ben si presta come rifugio alpino attrezzato per un sano ristoro a base di piadina con i crauti, canederli e passatelli, sangiovese e marzemino dell’Alto Adige. Proseguendo, una sosta all’ultimo piano ,concesso in generosa aggiunta, del costruendo condominio sulle ceneri delle gloriose ex-scuole Medie Manfroni, sui cui banchi intere generazioni di riccionesi hanno studiato in perfetta armonia con l’ambiente. E con lo spirito della Perla Verde di una volta. Quella vera, ad emissioni zero. Di cemento.
Capolinea a valle il futuro pontile in Piazzale Roma, sul mare, l’unica vera risorsa rimasta di aree edificabili. Un tuffo e via, si riparte.
“Volare in alto con i piedi per terra”. Giusto, la teleferica fa al caso nostro, adoperiamola in massa anche noi cittadini, per evitare dolorose e dannose cadute su marciapiedi dissestati e strade piene di buche. Oppure, dopo il solito acquazzone estivo,  per ospitare a bordo Bertolaso, il quale, vedendo dall’alto strade e sottopassi puntualmente allagati, potrà meglio valutare i danni da carenza cronica di adeguata rete fognaria.
Anche dal punto di vista  economico il progetto funziona: le stime parlano di 3 / 4 milioni di euro al chilometro. Meno, molto meno del trc.
Per noi riccionesi è un affare. Anzi, due.
Riccione, 13 marzo 2010
 Massimo Angelini