venerdì 12 marzo 2010

Ma Basta

Mauro Joli, persona dotata di spiccata sensibilità e sensori allenati, mette le mani avanti. Il Palas non è un contenitore pieno di debiti, ma un avatar congressuale con milioni di spettatori che fremono all'ingresso per vedere con occhiali tridimensionali gli effetti speciali tedeschi, secondo le leggi del marketing più aspettano migliore sarà il risultato. Nel 2009 Fiera di Bologna presenta un Bilancio disastroso, per il 2010 possono fare peggio, tutti prevedono cali paurosi nelle presenze, il nostro Titanic non è ancora pronto per affondare. Partirà, incidenti permettendo, a settembre, non sembra questo il grande problema, abbiamo letto ed ascoltato tante risposte, pacate, incazzate, non un rigo sul ripiano dei debiti. Non si conosce l'ammontare, abbiamo tanti terreni da vendere, dovrebbero per correttezza contabile subire una svalutazione, chi garantisce sul futuro? La risposta è chiara, dei Tre(3) Soci Pubblici, solo Comune e Provincia hanno questo obbligo fideiussorio, la Camera di Commercio in tempi già sospetti, cancellò il futuro e pesante gravame. Il dibattito cittadino, al solito, mira le classiche pagliuzze dei ritardi, dimenticando le travi dei debiti, dovrebbe essere un classico compito dell'opposizione, la pubblicazione del Pianeta Fiera con i satelliti societari, spiega le ragioni del silenzio rotto negli ultimi giorni dalla Voce, il Grande Culo che hanno, si chiama Berlusconi. L'intervento della Regione nel sistema fieristico, certifica il fallimento, lo stesso discorso vale per gli aeroporti, se andassero bene sarebbero privatizzati da tempo. L'assurdo di questo giochino pericoloso risiede nel fatto che più s'avvicina il momento dell'apertura, maggiori sono i rischi, oggi osserviamo una splendida cattedrale, in mancanza di fedeli, a quale curia l'addebitiamo.