sabato 13 marzo 2010

Ciao

Tutti pensano che le prossime elezioni siano lontanissime dagli interessi e le speranze dei cittadini. Il grande avversario sarà l'astensione, una volta conteggiata dai radicali, oggi interessati ad altre liste. Il Cavaliere dopo un primo momento di disinteresse, l'ha trasformata, come è congeniale ed utile in un giudizio su due mondi sempre più separati e divisi. La campagna elettorale si consuma con l'elite politico-commerciale- industriale-associativa, pochissimi e selezionati incontri, senza il minimo confronto, con interlocutori smaliziati, giocatori da tre tavoli contemporanei, anche la Lega è diventa tavolino da considerare per il futuro, vuole bene agli ombrelloni. Il silenzio nel resto della Città è assordante, campeggiano i manifesti del DettoFatto con sopra/sotto Lombardi e Piva trainato dalla Tram di Fabi, a qualcosa serve. Nei bar, invasi una volta dai compagni critici, la neve e le patacate comunali la fanno da padrone, non sanno più giustificare questa amministrazione, messi in disparte, avviliti dal cambio dei giornali di riferimento e dei segretari, Di Pietro non era neanche candidato alle primarie. La gravità della situazione nella sinistra(?) storicamente più politicizzata è avvalorata dall'assenza dei manifesti nelle apposite plance, a dispetto del capo affissore amico. Gnassi ci dirà che quello è un vecchio modo di fare politica oggi facebook e blog imperano, in quello democrat almeno un articolo al mese, non liturgico lo potete piazzare, prendete i nostri, non inviamo querele. La fortuna è Errani, destinato a diventare per mancanza d'avversari il prossimo capo del partito, non parliamo di segretario, c'è anche adesso, conta meno, molto meno di Vasco.