sabato 3 aprile 2010

Muoia Sansone

ll renzismo ha assunto forme e dimensioni di una patologia disgregante, nella par condicio riminese è pari al gnassismo. Le grandi formazione politiche frutto di invenzioni in corsa, senza un progetto politico condiviso che parta dal basso, sono preda di queste epidemie. La lettera del consigliere trombato, per rimanere nel lessico a lui caro, è polaroid del personaggio, non riportiamo l'incipit, il solo contro tutti, l'uomo del popolo, il robin dell'invaso e della sanità, frasi quasi patetiche per uno che siede nei consigli locali da 40 anni, rimane un inno alla distruzione, appellarsi al rinnovamento, esultare per il grillismo e leghismo sembrano momenti di una comicità che non appartiene al bagaglio delle sue doti, in verità non scarse. Il guanto della rivincita non è lanciato a Lombardi, reo di averlo battuto ai voti, ma all'intero mondo che lo ha eletto, ma non rieletto, reso ricco ma infelice. Una pagina di ordinaria follia, molto diversa dal cupio dissolvi che anima il centrosinistra, l'invito di Bersani a guardare oltre l'ombelico, suona erotico, le pance piene impediscono questo esercizio, troppo ingrassati in questi anni, dirigenti che non hanno mai lavorato, sindacalisti, cooperatori, avvezzi al grande salto nella comoda pancia istituzionale, l'infinito mondo che pavoneggia e campa fornendo servigi inutili, professionisti cortigiani, sceriffi da spiaggia, moralisti stagionali, presidenti a vita e tanti, troppi paraculi, dell'intervista di Bronzetti Vitali ne parleremo un'altra volta, troppi avvenimenti lieti, le rivincite politiche le dobbiamo gustare poco alla volta, grazie Casadei.