lunedì 12 aprile 2010

Una Caserma


Lo Studioso Gardini afferma che la Rimini turistica è gestita come una caserma, tardiva scoperta di una nostra bandiera di protesta. Non c'incensiamo, serve per capire che la cultura illiberale di questa città, costruita nella logica del confronto con le corporazioni trova un precario equilibrio al ribasso, alimentando ignoranza imprenditoriale congenita ad un disegno politico fatto di tanti mattoni, uno sopra l'altro, una fragile natura speculativa con i responsabili che occupano i posti disponibili come testimonial del disastro. Tornando allo Studioso, tante volte usato per garantire milioni di fieristi e congressisti, l'esempio da lui citato della Spiaggia, ci ricorda subito Mussoni, nomen omen, il vero padrone del vapore sabbioso. Volevamo una spiaggia verde con tanti servizi, partendo da ristoranti al mare integrati con il sistema ricettivo, per evitare l'effetto caserma e razionalizzare i costi dei piccoli alberghi, gli Strateghi dalle brandine hanno affossato anche la debole innovazione, tutto deve rimanere immobile, basta qualche tinteggiata alle cabine, è già Piano Spiaggia. Il Comune non ha ancora emanato l'Ordinanza, i Signori non permettono la fascia di libero transito di 30 metri sulla battigia, fregandosene degli interessi dei cittadini/turisti, costretti a ridicole gimcane. Alla Voce, unico giornale a riportare l'intervento di Gardini, chiediamo di riprendere l'argomento, aiutandoci a sbarazzarci di questo sistema di potere rozzo ed ignorante. Caro Professore il pericolo a Rimini nel pronunciare frasi anche banali nella loro normalità è leggere le risposte del Gallo di turno, era meglio Santi.