lunedì 12 aprile 2010

Sindaco Vichi

Tutto fermo in attesa delle mosse di Errani, la scelta di Melucci è indicativa, se viene lasciato in ostaggio per altri dieci mesi verrebbe letta come riconoscimento del disastro riminese, ben oltre le responsabilità personali. In caso contrario, sarebbe un decisione dell'apparato, poco confacente con le deboli prospettive di rinnovamento, stanno riabilitando Moggi, è più bravo anche nelle intercettazioni. Quali sono le conseguenze se il Vice rimane nel Palazzo? La prima: farà vincere meglio anche dovessero candidare Zilli, la seconda: si scatena una guerra interna, a farne le spese sarà il quarantunenne Gnassi, non sarebbe gran danno. Il buon Vichi non ha ancora abbandonato la nave democrat, a dispetto delle falle di poppa e prua, le scelte future passano ancora per malandati organismi. Ci hanno raccontato lo svolgimento della Direzione, al quarto intervento che chiedeva le dimissioni di qualcuno, ci ha pensato Ravaioli a calmare le acque, annunciando il voto del pargolo per Grillo, l'espressione di Melucci era la fotografia di un partito sbandato. Ermanno sta lavorando ai fianchi cattolici, il punto debole, non devono essere entusiasti dell'Eletta, molto meglio le garanzie vichiane con una sua candidatura. Nel centrosinistra sembra l'ipotesi meno disastrosa, può stringere l'alleanza con il partito riminese di Casini, portare i rutelliani e la corrente laica del Pd, guidata da Chicchi, nemico giurato di Gnassi, con il microcosmo dei franceschiani e tentare l'unità dei cattolici benedetta(?) dal padrone di NewsRimini. Sono in tanti che tentano di ricostruirsi una verginità dopo undici anni di ravaiolismo, senza dimenticare Nando Fabbri al quale è stata promessa la Presidenza della Fiera con il nuovo statuto che cancella l'incarico a vita. Un'impostazione che non vedrebbe contrari i mastelliani dipietristi, la sinistra radicale fuori dalla porta, di Casadei non ce ne frega niente, fate voi. Con questa impostazione una collocazione di Vichi nel centrodestra sembra  ardua, dovrebbe correre con una sua lista, pericoloso, farebbe concorrenza a Renzi, si dovrà accontentare di qualche incarico importante. Manca il quadro della maggioranza di Rimini, nel centrodestra devono costruire il partito, impresa più facile dopo la vittoria di Lombardi, possono godere della fortuna di una Lega che possiede tanti voti e poche teste, non sarà sempre così. Non sappiamo quanto durerà la vacanza di Grillo, lo chiederemo a Stefano Ravaioli.