sabato 8 ottobre 2011

Comunicato M5S

Ufficio Stampa Rimini 5 Stelle
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MoVimento 5 Stelle – Grilli Pensanti Rimini


VECCHIA PESCHERIA: UN PRIMO PASSO PER UNA SOLUZIONE

I residenti della vecchia pescheria sono al culmine della sopportazione e le Istituzioni cercano una soluzione. Si ragiona con i gestori dei locali e si tenta una mediazione. Poi arrivano gli input tassativi dal Prefetto di Rimini che, evidentemente ha preso atto del protrarsi della situazione da
troppo tempo, opta per il rigore a garanzia di una pronta e definitiva soluzione che appare ormai indifferibile. Il Prefetto prospetta così l'ipotesi del silenzio assoluto: niente musica e limitazione degli orari. Queste le premesse. Al rigore del Prefetto non tarda ad arrivare la risposta dell'amministrazione comunale espressa dall' Assessore Jamil Sadegholvaad: "Musica solamente come sottofondo e spenta entro la mezzanotte, un'ora prima lo stop alla vendita di alcolici in bottiglia". Quindi al rigore del Prefetto fanno seguito le stesse regole di sempre questa
volta accompagnate dall'affermazione che questa si volta si fa sul serio! Che peraltro parrebbe quasi un'esplicita ammissione della politica fatta di "tolleranza" e del laissez faire, politica che non risponde alle esigenze dei sonni tranquilli dei residenti. Noi vogliamo credere alle buone intenzioni dell'amministrazione comunale, anche perché non si negano a nessuno, ma la domanda è d'obbligo: chi mai farà rispettare le regole se la Polizia Municipale la notte non c'è? E poi un altro dubbio: cosa vorrà dire "valore di sottofondo" che è possibile fine alla mezzanotte? Forse chissà qualcuno pensa di dotare la Polizia Municipale di un orecchio bionico? Le regole hanno un senso solo se sono chiare, condivise e soprattutto se fatte rispettare. E se dunque è certamente comprensibile la difficoltà di trovare un equilibrio tra contrapposte esigenze. quelle del riposo dei residenti da un lato e quella dei gestori dei locali dall'altro. è pure vero che
occorrono dei parametri obiettivi per valutare chi le regole le rispetta e chi no. Il rischio altrimenti è sempre quello di trattare sempre tutti allo stesso modo (in questo caso i
gestori) sia quelli corretti sia quelli da sempre palesemente e notoriamente scorretti. E allora forse un primo passo dell'amministrazione comunale potrebbe essere quello di riaccendere il fonometro. spento dal 2005. ma perfettamente in grado di essere riacceso. Non è dato
sapere se l'Assessore Sadegholvaad, dal quale ci si attende un risultato concreto e non già l'intenzione (peraltro già opportunamente manifestata) di risolvere il problema, sia al
corrente del fatto che la Polizia Municipale di Rimini è tra i pochissimi comuni in Italia ad essere in possesso di questo costosissimo apparecchio, il quale per essere utilizzato richiede la presenza di tecnici esperti ed abilitati, anche questi presenti nell'organico della Polizia Municipale. E al legittimo dubbio di coloro che ritengono che, data la presenza di numerose fonti di rumore non sia possibile capire chi rispetta i limiti e chi no, rispondiamo che quando si sovrappongono più suoni e rumori provenienti dai tanti locali ed avventori, attraverso un
procedimento che prevede verifiche separate delle componenti del rumore ambientale, è tecnicamente possibile imputare correttamente i superamenti di decibel a coloro che li determinano. Un esempio: se si posiziona il fonometro all’interno di una abitazione, si può rilevare quale è il rumore immesso dall’esterno in quell’ambiente. Tale rumore, logicamente, dipenderà da una serie di componenti e, soprattutto, dalla entità e dalla distanza delle fonti
sonore dal luogo in cui si effettua la misurazione. Esistono tuttavia alcune regole di fisica acustica attraverso cui è possibile imputare, con sufficiente precisione, le quantità di rumore all’una o all’altra sorgente. Si tratta in sostanza di compiere le verifiche dei livelli del rumore emesso dalle varie sorgenti sonore, e poi applicare alcuni metodi di valutazione del rumore (in particolare, con il calcolo della somma/differenza dei livelli sonori e con la legge della
divergenza geometrica della pressione acustica) per effettuare una più che valida mappatura dei rumori (e dei responsabili dei disturbi). E allora sarebbe sufficiente dire: la musica dovrà tassativamente cessare entro mezzanotte, ma anche prima di tale orario dovranno essere rispettati i limiti di decibel previsti dalla legge nella fascia oraria serale, visto che ai sensi dell'art. 2 della L. 447/95 è proprio il Comune il soggetto al quale compete il controllo sull'osservanza dei limiti. Il fonometro, oltre ad essere lo strumento previsto dalla Legge
per contrastare l'inquinamento acustico, avrà certamente un carattere premiale: perché consentirà di distinguere i gestori corretti e rispettosi delle regole da coloro ai quali fino ad
oggi forse si è permesso troppo e forse non sarà la panacea di tutti i mali, ma certamente contribuirà grandemente al riposo di chi, in casa propria, certamente ha diritto di dormire. E quindi propositivi e fiduciosi attendiamo.

Carla Franchini Movimento 5 Stelle Rimini