giovedì 13 ottobre 2011

Emergenza Abitativa

Al Sindaco del Comune

di Rimini

Dott. Andrea Gnassi

INTERROGAZIONE

Oggetto: Emergenza Abitativa e sociale

Sig. Sindaco,

la interrogo in merito al problema annoso ed irrisolto della emergenza abitativa nella nostra città.

Premesso che:

ü Ad oltre cento giorni dall’insediamento della sua amministrazione è ormai opportuno e non più procrastinabile passare dalle belle e condivise parole ai più ruvidi ma pratici fatti.

ü Ad oggi moltissime Persone vivono il problema di avere un alloggio popolare in quanto non in grado di far fronte ai prezzi correnti di mercato delle abitazioni

ü In questa difficile situazione si trovano soprattutto riminesi in difficilissime condizioni sociali, di salute e spesso le due difficoltà si presentano insieme rendendo l’esistenza di questi nostri concittadini un vero inferno di cui, nessuno, sembra occuparsene efficacemente facendosene carico con responsabilità e cura sincera.

ü Il diritto alla casa è un diritto naturale di cui dovrebbe farsi carico concretamente ogni istituzione pubblica al di là delle comode e scontate dichiarazioni elettorali

ü È semplice buonsenso pensare prima alle necessità di coloro che ci sono affidati perché naturalmente più prossimi a noi rispetto ad altri che così prossimi non sono.

ü Pensare, da buoni Padri di famiglia, prima ai propri “figli” non significa non pensare anche agli altri ma significa assumersi serenamente le proprie naturali responsabilità

ü Gli interventi a pioggia afinalistici non portano beneficio né alle casse comunali né alle persone che li ricevono

ü Volere aiutare tutti con risorse limitate equivale a non voler aiutare nessuno e può inoltre diventare un comodo alibi per giustificare le proprie incapacità o, peggio ancora, male volontà speculative politiche nei confronti di un elettorato buonista ed idealista che rincorre continuamente “L’isola che non c’è”

Considerato che:

ü Non si spiega come un cittadino riminese simile a molti altri quale Donati Luigi, residente a Rimini con un reddito personale da pensione di 521al mese, con problemi di salute risulti iscritto al 924° posto delle graduatorie per l’assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica.

ü Viste le recenti vicende di cronaca locale abbiamo conosciuto quanto siano freddi, cinici e distaccati i meccanismi burocratici e le conseguenti risposte partorite dagli uffici competenti. Rileviamo che non è più possibile riconoscersi in questo modo di fare e quindi urge un deciso cambio di direzione.

ü Continuiamo a non spiegarci come altre Persone nostre concittadine residenti con storie anche difficili ma non per questo da abbandonare come la signora Fabiani Filomena che, come tanti altri, si trova in condizioni di estremo disagio sociale e/o di salute vengano assistite a “corrente alternata” senza precise politiche di collocazione abitativa e lavorativa strutturale ma solo seguite con elargizioni in denaro finalizzate a pagare convenzioni abitative con alberghi o strutture varie che non hanno nessun obiettivo definitivo e permanente.

ü Tale comportamento è non solo lesivo della dignità delle persone assistite e assolutamente insufficiente ed inefficace in quanto non risolve né tenta di risolvere il problema alla sua radice ma è gravemente lesivo delle casse comunali che così si privano di denaro pubblico che potrebbe essere utilizzato in altro modo.

LE CHIEDO

ü Quali sono i criteri per assegnare le abitazioni e se nei criteri esiste una propedeuticità per i criteri “territoriali”; inoltre quali sono i punteggi singoli dei criteri stessi.

ü Quanti sono i non residenti a Rimini che precedono Donati Luigi nella graduatoria oggetto della presente interrogazione

ü Quali somme complessive sono state spese per anno negli ultimi dieci anni per coprire le spese delle permanenze delle Persone presso alberghi e/o strutture convenzionate

ü Se mai si sia cercato di rendere queste persone autonome da un punto di vista lavorativo, quando reso possibile dalle loro condizioni di salute e quindi s esiste un percorso di collocamento al lavoro per questo tipo di persone e se tale percorso sia completo ossia se si preoccupi di capire anche la idoneità specifica al lavoro di tali Persone

ü Se esistono uffici o settori che si preoccupano di farsi carico complessivamente e non solo parzialmente di queste persone disagiate e quale è il percorso procedurale standard che tali Persone seguono per vedere risolti i loro problemi

ü Qualora ci sia di indicare l’ufficio ed il nominativo del Dirigente responsabile.

ü Di conoscere le intenzioni della sua amministrazione sulla rivisitazione delle graduatorie di assegnazione delle abitazioni di edilizia residenziale pubblica. In modo particolare relativamente alla sua intenzione, se esiste, di dare la precedenza a chi è già residente da oltre 5 anni.

Rimini, 07 ottobre 2011

Il Presidente:

(Dr. Marco Casadei)