giovedì 13 ottobre 2011

Il Muro di Berlino

Letta Pd ha affermato che la caduta del berlusconismo sarà il Muro di Berlino della politica italiana, con effetti dirompenti a destra, ben maggiori a sinistra. Non ci vuole l'acume del nipote dell'eterno candidato alla presidenza della repubblica, per annunciare avvenimenti tanto scontati quanto imprevedibili. Quando nel centrodestra, dopo momenti di disperazione per la mancanza di festini, si comincerà a pensare ad una politica degna di un paese normale, costruendo un polo moderato presente in tutte le democrazie accettabili, anche l'altra parte sarà costretta per imitazione a tentare analoga operazione. Nella componente di sinistra che in quasi tutta europa si identifica con posizioni di matrice socialista, la confusione è sovrana, Bersani è commissariato per le cose importanti dalla presenza autorevole di Napolitano, per quelle che contano poco da Veltroni, mentre nel futuro si stagliano presenze nuove come l'indignato Renzi, che vuole rottamare quelli della banca che non è arrivata. Il Letta pensiero ha prefigurato l'ennesima diatriba in campo democrat, non esisterà più il cemento del Cavaliere a tenerli assieme, l'accordo con Vendola/Di Pietro non è tollerabile dalla componente margheritina e non solo, anche Patron Scalfari prende le distanze da un atto che cancellerebbe le timide prospettive del riformismo postcomunista. Non abbiamo citato la Lega, sta pagando tutto e subito, il prezzo di una fedele alleanza in nome di un federalismo sventolato come un drappo verde, non è solo questo il problema, quello vero non è affrontabile, l'impressione è che la nave decida d'affondare con il comandante.