domenica 9 ottobre 2011

La Gnocca

Quando sei all'apice della fortuna personale o politica sono permesse anche battute volgari, vengono smerciate come spiritose, nel caso di B avendo sperperato un patrimonio elettorale e fiduciario in nome della Gnocca, non è perdonabile nemmeno quando scherza. Il vero problema è che non esiste un sostituto, se fosse possibile, sarebbe giusto eleggere un Governo del Presidente, quello vero, anche se non eletto dal popolo ma da una metà del Parlamento, in mezzo a tanti mugugni di area diessina che bramavano per il Migliore. Finito il Cavaliere termina il cammino del pidielle, uno dei tanti partiti monarchici che reggono fino a quando il re è presentabile all'elettorato. Il pegno che stanno pagando i fedeli è altissimo, quando la fronda democristiana sente odore di cadavere, vuol dire che la cerimonia funebre è iniziata. Rimane un piccolo problemino, legato alla situazione del Paese, è indubbio che una delle poche azioni passabili di questa maggioranza, diversa da quella originaria, è proprio l'affronto della bufera che si è abbattuta sui mercati. Ha ragione B quando dice che un nuovo governo sarebbe costretto a fare cose uguali in un contesto di fortissimo condizionamento sindacale e divisioni laceranti che abbiamo sperimentato pochi anni addietro con il balbettii di Prodi. Il discorso di Montezemolo è condivisibile, le responsabilità primarie sono divisibili tra chi ha vinto e chi non ha saputo organizzare un'alternativa, Bersani è azzoppato pur non avendo commesso nessun atto politico rilevante, non è pensabile possa rappresentare tutto il caravanserraglio oppositore, se non si presenta un nuovo personaggio, vinceranno le elezioni con facilità, aiutati dal Partito della Gnocca che sembra diventi la mossa disperata, una Salò politica prima di arrendersi alla realtà. Fin da bambino Monty ha saputo usare carte e famiglie, non vediamo tante figurine presentabili all'orizzonte, potrebbe essere il Pella evocato da Napolitano, sulla pettinatura non c'è confronto