sabato 22 ottobre 2011

Per Primi

Per Primi abbiamo affermato che il Piano Strategico era un'invenzione di Melucci per giustificare i grattacieli sul mare, tentando di trasformare una estemporanea proposta in programmazione. Piano finito male, sono stati moltissimi i cittadini che si sono rivoltati contro questa specie di dittatura urbanistica, chiedendo di occuparsi di problemi veri come la merda in mare, l'accessibilità al nostro territorio, la mobilità, i servizi. Una reazione potente che il nuovo Sindaco ha subito compreso, dicendo basta ad operazioni speculative, cercando soluzioni alternative come il progetto del Consorzio del Porto. Da quello che sappiamo (molto) sembra che neppure la ferma impostazione di Gnassi possa resistere alla macchina del potere che indifferente ad ogni logica, agisce mistificando la realtà. Stanno accerchiando il Giovane, usciranno dichiarazioni delle categorie di complemento che benediranno come innovazione gli appartamenti uno sopra l'altro per venti piani, poi arriverà il bombardamento dei pizzini della stampa amica, chi si schiera contro i Project è contro la Città. Queste uscite servono anche per giocare di sponda con la serie di scontate affermazioni istituzionali bipartisan, tese ad affermare che non possiamo gettare opportunità come queste che hanno già compiuto un lungo iter amministrativo. Avevamo avvisato il Giovane che l'eredità lasciata conteneva alcuni bubboni mai scoppiati in ragione di una felice latitudine, il percorso avviato ed i costi reali sostenuti per la realizzazione dei Project sono fatti inconfutabili, prima di assumere la carica avrebbe dovuto mandare qualche skematico ad annusare il campo. La cosa buffa della vicenda è che mentre i concessionari del porto che già pagano canoni a volte superiori agli stessi prezzi di mercato, sono pronti all'innovazione, i signori della sabbia pagano 400 euro ed hanno come unico interesse quello di mantenere le loro capanne. Sono i buoni da difendere, gli altri sono i nemici del popolo innovatore