giovedì 6 ottobre 2011

Mar Morto

La triste storia di un mare schiumante sembra essere vissuta da questa città come mera questione economica, a distanza di giorni, della densa marea nessuno parla più. Dicono che non è mucillagine, come fosse una consolazione scientifica se a creare il disastro è l'Alga B, come recita il responso Daphne, una ricetta Errani, non si discute. La terapia è uno scirocco forte, meglio garbino, che arriverà domani, la stagione è finita un mese dopo quella ufficiale dei Signori della Sabbia, con comiche scenette viste nelle 250 zone balneari, divise tra abbandoni e riaperture improvvise. I furbi hanno capito che dieci euro a brandina nel mese di ottobre erano avvenimenti unici prima degli auspicati scontrini, per creare alibi le condizioni climatiche vengono spacciate come straordinarie, la realtà è molto diversa, il nostro mare mostra una fragilità pericolosa, ci consoliamo affermando che l'orrendo shampoo è arrivato quando i guru avevano deciso che l'estate era finita, giocando con i decimali in crescita. I risvolti hanno dimensioni che travalicano i nostri confini, per la merda invece siamo in grado di sversarla da soli, il pericolo che il fenomeno ormai patologico, si possa presentare come sarebbe più logico nel mezzo della nostra titubante impresa turistica, con le relative immagini proiettate, sancirebbe la condanna definitiva ad ulteriore retrocessione in un campionato più alla nostra portata. Rimini senza un mare pulito non esiste, resiste.