sabato 8 ottobre 2011

No Questura

Il Quotidiano di Rimini con dovizia di particolari racconta che sulla nuova Questura tra il ministero degli interni e la proprietà si è chiuso ogni rapporto, soffermandosi sulle conseguenze che questa scelta comporta sul piano organizzativo. Quando sarà definitivamente stabilito che in quel palazzo non andrà la Questura, per gli uffici comunali diventerà atto dovuto chiederne la demolizione, diventando opera abusiva a tutti gli effetti. La proprietà sarà costretta a dimostrare che da parte della pubblica amministrazione è stato commesso l'errore di non aver destinato l'opera ad un più generico direzionale pubblico come prescrivono le norme urbanistiche. Argomentazione che a nostro avviso crea la concreta possibilità che ignari consiglieri comunali dell'era Chicchi si trovino a pagare danni per milioni a causa di un provvedimento pieno di errori pianificatori. La questione come la prospettiamo, ha avuto un prologo con il diniego del comune alla Dama, società proprietaria, di avviare la costruzione delle abitazioni previste nel comparto. Anche il ventilato bando per realizzare la questura in altra area, non sembra avere avuto proseliti, a nostro parere prima si deve risolvere il casino del Palazzo del Gabibbo, anche un giovane procuratore, una volta adeguata la destinazione del palazzo, per le motivazione addotte, sarà in grado di dimostrare che la proprietà ha espletato quanto previsto e quindi non può essere negata la costruzione degli altri fabbricati, come previsto nel comparto. E' ingenua la pretesa di legare un aspetto pianificatorio, ad un contratto di natura privatistica anche se si tratta di un ministero, la discriminante sostanziale è posta nel costo dell'affitto, significa che un'amministrazione pubblica, in questo caso il comune, non può nascondersi dietro al mancato accordo tra le parti sul prezzo. Al peggio non c'è mai fine, sarà meglio che qualcuno cancelli l'idea di fare un bando per una nuova sede della questura, con allegato cambio di destinazione, cosa diversa ovviamente se i terreni hanno già una destinazione a direzionale pubblico.

P.S.
Abbiamo letto che un delegato vorrebbe espropriare l'area, si faccia consigliare dalla Direttrice, ha una certa esperienza nel ramo.