martedì 24 luglio 2012

Dalla Russia

Secondo le previsioni del Bocconiano i mercati non avrebbero dovuto registrare il default di Grecia e Spagna in attesa del nostro, per dire che proprio non ne azzecca una, dalla Dacia di Putin come un Cavaliere qualsiasi ci ha propinato l'ennesima bufala previsionale, una endovena di patacate invece di quelle viagrali di B. Secondo le perfette profezie del nostro Cancelliere, il Paese si avvicina alla catastrofe, non sono servite a niente le medicine per pensionati, aumenti di accise ed iva, l'assoluta mancanza di interventi etici sulla casta politica che rimane sul piedistallo in una nazione che forse si merita quello che accade, se non fossero in ballo i destini di milioni di persone innocenti almeno fino al voto. Il fastidio, il disgusto che provoca l'apparire di ogni figura istituzionale o parlamentare è enorme, Beppe dice che nel 2013 spariranno molti di questi Panini impresentabili, non sembra sufficiente per augurarsi un crollo generale. Abbiamo invitato il Cancelliere di Rimini Politica a fornirci ogni tanto una previsione sullo spread di Gnassi, a noi sembra sia molto più basso dell'inizio carriera sindacale, ci hanno raccontato che non registra più quei bagni di folla notturna, sono rimasti attorno in pochi, due, forse tre consiglieri. Abbiamo letto nella locandina del Corriere di Casa che il Giovane ha evocato la Grecia, che conosce bene, come paragone per la nostra Romagna unita dalle inutili province. Poteva svegliarsi prima (buona), non l'abbiamo mai ascoltato perorare una regione autonoma da Errani, questa poteva essere l'occasione giusta per pareggiare conti ed investimenti invece di contare i debiti accumulati. Nessuno ha ancora chiesto il saldo del Conto Corrente Rimini, con la chiusura di Vitali ci trasferiranno centinaia di milioni di mutui contratti per Fiera, Palas, Trc, Areadria, quello del Seminario è già in groppa. Secondo i parametri dello spending review regionale abbiamo i costi più alti nelle consulenze, almeno fossero servite a qualcosa. Paolo Zaghini racconta quello che ricorda...non tutto.