La politica non si fa sui giornali o con i proclami sul web; o almeno, non solo
in questi modi. La comunicazione è lo strumento per far sapere ai cittadini
quello che si sta facendo nelle sedi amministrative e non un modo di
amministrare. Vivere solo di mass media è però pratica assai conosciuta dalle
parti di Palazzo Garampi, ma chi campa di immagine dovrebbe sapere che anche
dietro alle migliori scenografie ci sono solo quattro assi di legno che reggono
l’impalcatura. E prima o poi, quando il solito film stancherà, a qualcuno verrà
voglia di sbirciare dietro al Rex di cartone. Sarà interessante vedere, in quel
giorno, a chi verranno attribuite le colpe. Di contro, esiste una buona fetta
della politica riminese che è letteralmente sparita dalla scena. Niente
comunicazioni, niente battaglie, niente attività né politica né amministrativa,
niente giornali e niente web. Sono il Pdl, la Lega e l’Udc, che a Rimini, sono
caduti in un inspiegabile oblio. Più che inspiegabile, direi imbarazzante. Già,
perché la spiegazione è sempre quella: detta, ridetta, conclamata e a volte
ufficializzata. Per colpa di questi comportamenti dei politici locali, i
riminesi sono costretti a scegliere tra una maggioranza che sta portando la
città sempre più a fondo, ancorché a ritmo di musica col sindaco in consolle,
ed un’opposizione latitante, che spunta fuori quando manca un mese alle
elezioni, litiga al suo interno e torna, dopo il voto, al confortante letargo.
Capisco (fino ad un certo punto) gli elettori del Pd, eredi dell’antica
tradizione comunista, indottrinati a mettere la croce su quel simbolo sempre e
comunque, indipendentemente dal candidato. Quelli sono fatti così, non li
cambi! Gli elettori dell’Udc riminese, invece, hanno capito l’andazzo, tanto da
essere spariti. Ma come fanno gli elettori di Pdl e Lega, a Rimini, a non
incazzarsi come jene di fronte alla presa in giro che da anni i rispettivi
partiti gli rifilano? Come fai a dar credito a chi sparisce il giorno dopo le
elezioni? Spero che gli elettori riminesi aprano gli occhi di fronte a questo
sconfortante spettacolo e decidano di cambiare l’acqua stagnante con acqua
fresca, non rappresentata da giovanotti Pd o Pdl in cerca di una valida
alternativa al lavoro, remunerata coi nostri soldi, ma provando a dar fiducia
all’unica forza politica che si sta dimostrando, ogni giorno di più, attiva sui
problemi della città: il Movimento 5 Stelle. L’idea mi sembra buona, ora
aspettiamo con ansia il momento di metterla in pratica.
Lorenzo Corsini