venerdì 27 luglio 2012

Il Rex

La politica non si fa sui giornali o con i proclami sul web; o almeno, non solo in questi modi. La comunicazione è lo strumento per far sapere ai cittadini quello che si sta facendo nelle sedi amministrative e non un modo di amministrare. Vivere solo di mass media è però pratica assai conosciuta dalle parti di Palazzo Garampi, ma chi campa di immagine dovrebbe sapere che anche dietro alle migliori scenografie ci sono solo quattro assi di legno che reggono l’impalcatura. E prima o poi, quando il solito film stancherà, a qualcuno verrà voglia di sbirciare dietro al Rex di cartone. Sarà interessante vedere, in quel giorno, a chi verranno attribuite le colpe. Di contro, esiste una buona fetta della politica riminese che è letteralmente sparita dalla scena. Niente comunicazioni, niente battaglie, niente attività né politica né amministrativa, niente giornali e niente web. Sono il Pdl, la Lega e l’Udc, che a Rimini, sono caduti in un inspiegabile oblio. Più che inspiegabile, direi imbarazzante. Già, perché la spiegazione è sempre quella: detta, ridetta, conclamata e a volte ufficializzata. Per colpa di questi comportamenti dei politici locali, i riminesi sono costretti a scegliere tra una maggioranza che sta portando la città sempre più a fondo, ancorché a ritmo di musica col sindaco in consolle, ed un’opposizione latitante, che spunta fuori quando manca un mese alle elezioni, litiga al suo interno e torna, dopo il voto, al confortante letargo. Capisco (fino ad un certo punto) gli elettori del Pd, eredi dell’antica tradizione comunista, indottrinati a mettere la croce su quel simbolo sempre e comunque, indipendentemente dal candidato. Quelli sono fatti così, non li cambi! Gli elettori dell’Udc riminese, invece, hanno capito l’andazzo, tanto da essere spariti. Ma come fanno gli elettori di Pdl e Lega, a Rimini, a non incazzarsi come jene di fronte alla presa in giro che da anni i rispettivi partiti gli rifilano? Come fai a dar credito a chi sparisce il giorno dopo le elezioni? Spero che gli elettori riminesi aprano gli occhi di fronte a questo sconfortante spettacolo e decidano di cambiare l’acqua stagnante con acqua fresca, non rappresentata da giovanotti Pd o Pdl in cerca di una valida alternativa al lavoro, remunerata coi nostri soldi, ma provando a dar fiducia all’unica forza politica che si sta dimostrando, ogni giorno di più, attiva sui problemi della città: il Movimento 5 Stelle. L’idea mi sembra buona, ora aspettiamo con ansia il momento di metterla in pratica.
Lorenzo Corsini