venerdì 13 luglio 2012

Pro Loco Rimini

Negli anni sessanta a Rimini si facevano depuratori, circonvallazioni, acquedotti e fogne, dopo cinquanta anni le grandi opere sono un luna park ed un saraghina party, mentre si scatena il grande dibattito culturale sul ripetere o meno la festa sul porto, dalla capitale del turismo alla Pro Loco Rimini. Una discesa inarrestabile che ci ha immiserito, fino agli anni 90 eravamo tra le dieci città più conosciute all'estero, oggi non ricorda nessuno dove cazzo sei, eravamo il terzo scalo aeroportuale, oggi più passeggeri arrivano più aumenta il debito, scusa Masini così sono buoni tutti a realizzare numeri importanti, ma il buco chi lo ripiana, Nando Fabbri che dieci anni fa mise il veto sull'unificazione con Bologna? La cultura imprenditoriale che aveva realizzato il miracolo della spiaggia più conosciuta ed amata si è persa, erano diventati tutti immobiliaristi, anche i barbieri avevano una società di mattoni. La nostra bolla è scoppiata in ritardo ma è più dolorosa e dura da riempire, il Giovane ha avuto la bellissima idea di bloccare il poco che ancora resisteva. Non riusciamo a completare un argomento senza tirare in ballo Gnassi, i difettosi siamo noi o lui? Se quell'amore per l'impresa, l'azzardo, le cambiali, la fantasia fosse ancora al potere non avremmo merda in mare, al posto delle ferrovie strade a scorrimento veloce, una vera metropolitana ed una marina senza macchine, un giardino lungo quindici chilometri non una palestra per project di case. Ha vinto, anzi stravinto la pochezza politica, si è insediata piano piano negli eredi comunisti, accompagnando per mano il precipitare della qualità amministrativa, oggi è padrona del campo se ancora ci fosse un terreno per intraprendere. Osservate la qualità di chi ci rappresenta in consiglio e nei vari sindacati di complemento, li potete guardare anche in diretta attraverso le riprese di Casa e Curia, hanno deciso di rarefare lo spettacolo, si rendono conto di rappresentare una X Factor inguardabile, così i consigli non vengono convocati, si amministra alla Palata, con le commissioni nei pub. Il cerchio si restringe, di magico ci sono i debiti accumulati, chi ha accusato in tempi abbondantemente sospetti è stato cacciato a calci in culo, Palas, Fiera, Trc, Seminari, Spiaggia sono le eredità, con la pletora di società collegate, rifugio insicuro per i fedeli peggiori. Tentano di legittimare la vergogna prodotta dietro lo schermo del meglio questo di niente, Riccione, città una volta satellite, governata da un normale Nazareno, trova motivi sempre più validi per dissociarsi dopo il pentimento, siamo diventati il Problema, non una opportunità.