martedì 3 luglio 2012

Non C'Ero

Io purtroppo non c’ero, ma chi c’era ha riferito di una festa davvero bella, piena di gente, di musica e di allegria. Un successo annunciato, che ci ha allontanato, almeno per una serata, dalle ombre di una crisi sempre più presente. Non voglio trovare a tutti i costi dei nei ad un evento che di nei non ne ha avuti, ma, per onorare la verità, non voglio nemmeno accodarmi al coro degli adulatori che non vedono più in là della punta della palata. La rutilante molo street parade dovrebbe essere un tassello sfavillante quanto si vuole, ma pur sempre un tassello di un complesso mosaico rappresentato dall’amministrare una città. Come in un mosaico, infatti, sono le tante tessere che compongono il tutto; sono le tante azioni amministrative nei diversi campi che compongono la qualità dell’amministrare. E allora, siamo proprio sicuri che le feste bastino a far riprendere quota ad una città ormai nella fase discendente della sua parabola? Il lavoro, il welfare, le fogne, i comparti produttivi, l’urbanistica, le scuole, le strade, i servizi al cittadino: sicuro che tutto questo possa essere assorbito dalle notti colorate? Non credo. Le ipotesi sono due: o Gnassi intende davvero governare Rimini come se la città fosse un’immensa discoteca, oppure, resosi conto dell’immensità del compito che grava sulle sue spalle, cerca di distrarre il popolo con i giochi, come si faceva nell’antica Roma. Gnassi sarebbe un ottimo Assessore al turismo ed agli eventi, ma deve trovare qualcuno, accanto a sé, capace di governare tutti gli altri fondamentali aspetti della città. Se lo capisce, il “meccanismo Rimini” si può rimettere in moto, sennò, digerita la saraghina, le pance rischiano di restare vuote per un bel pezzo. 
Lorenzo Corsini