sabato 21 luglio 2012

Dov'è Finita Rimini?

Sono nata in questa città e precisamente nel Borgo S.Giuliano, 57 anni fa. L'ho amata e sono stata orgogliosa di essere riminese, anche se reputo il campanilismo un sentimento assurdo, visto che fa sì che una città sia la migliore solo perchè ci siamo nati noi, ma comunque...non vorrei scadere in uno dei tanti amarcord ma, in tutta sincerità, diventa quasi impossibile non cascarci. Rimini, la spiaggia d'Europa, la vacanza ideale per le famiglie, il mare pulito, tant'è che quando avevi qualche problema di pelle, micosi o infezioni varie, i medici ti consigliavano di fare bagni nell'acqua di mare e la guarigione arrivava più velocemente. Cosa c'era sulla spiaggia? Tende, in un primo momento, sostituite più avanti da ombrelloni, sdrai, qualche cabina, la fontanella, la doccia e l'inossidabile Pippo "bomboloni, croccanti, canditi, mandorle!" Nei periodi più caldi, spuntava Caruso dall'immenso sombrero con le sue "bombe" refrigeranti al limone. Ogni tanto il pallonaro e il famigerato cocco bello silurato in seguito per motivi di igiene (considerando la qualità dell'acqua di mare, adesso, una regola del genere fa morir dal ridere). Qualche bar con tanto di juke-box e calcio balilla. Punto. Il relax era assicurato, la salute anche e il tutto a prezzi accessibili. Insomma, una spiaggia veramente per tutti. E la sera? Passeggiata con gelato e qualche caffè-concerto che a mezzanotte abbassava i volumi, idem per le discoteche all'aperto mentre i nottambuli incalliti traslocavano al Lady Godiva, al Paradiso oppure a Villa Alta a Riccione. Un particolare interessante: si poteva passeggiare anche da soli a qualsiasi ora del giorno e della notte senza paura di venire scippati o violentati. Il massimo che poteva capitare a una ragazza che tornava a casa da sola era trovarsi davanti il classico esibizionista che si apriva l'impermeabile ostentando i suoi "gioielli". Oggi uno così farebbe tenerezza. L'idioma teutonico cominciava a spandersi nell'aria ai primi di giugno e si spegneva a settembre. Qualcuno ha più visto un turista tedesco da queste parti? E se è per questo, ce n'è una penuria esagerata anche di quelli italiani o provenienti da altre parti del mondo. Gli stranieri presenti sul territorio e che ormai sono più numerosi dei riminesi, non c'entrano nulla col turismo. E da qualche tempo mi chiedo spesso: ma quand'è che è cominciata la parabola discendente che ha fatto piombare questa ex meravigliosa cittadina, nell'inferno caotico, sporco, inquinato e delinquenziale in cui si trova adesso? Ma più cerco di dare una collocazione temporale all'inizio di questo sfacelo e più la memoria mi fa marameo. Non che sia così importante ma forse potrebbe aiutarci a trovare il modo per risalire la china. Ho sentito di nuove tecnologie che possono risolvere il problema degli scarichi in mare (a proposito: nei prossimi giorni le previsioni hanno messo pioggia: SI SALVI CHI PUO'!); si potrebbe chiudere il lungomare ai veicoli inquinanti lasciando entrare soltanto i disabili, i mezzi di carico e scarico, forze dell'ordine varie e veicoli adibiti al soccorso; le spiagge si potrebbero ripulire di tutti questi obbrobri di plastica, cemento, vetro resina in modo da riuscire a vedere il mare un po' prima di metterci i piedi dentro. Magari senza chiedere tanti soldi ai bagnini per questa pulizia, ma che si impegnino a farlo e in fretta; ben vengano le feste ma che siano un divertimento per tutti, non solo per quei quattro sfigati ubriaconi che sballano a un milione di decibel; che siano sistemate le strade e resa la viabilità una condizione decente e poi: RIPULIRE DALLA DELINQUENZA perchè ogni cittadina/o ha il sacrosanto diritto di camminare per strada senza essere rapinato o violentato e lo stesso vale per la sicurezza all'interno delle case dove i ladri entrano ormai indisturbati a qualsiasi ora del giorno e della notte. La corte dei miracoli dei bassifondi di Parigi a confronto è Disneyland. E ai nostri "amministratori" chiederei: cosa ne dite di cominciare a chiedere ai cittadini il loro parere, prima di decidere se fare o meno opere esose, devastanti ed inutili? E cosa ne dite di cominciare a pubblicare tutto quello che fate coi nostri soldini? Non sarebbe ora di praticare un po' di sana trasparenza? Forse potrebbe essere un buon inizio verso il cambiamento. Speriamo.
Sonia Toni
Dir. Resp. La Scienza Verde Mensile on line di politiche ambientali www.scienzaverde.it