domenica 15 luglio 2012

La Lingua Batte

Siamo convinti di essere ripetitivi e noiosi parlando sempre o quasi di Gnassi, avendo rifiutato di ospitare l'abbondante cronaca nera, i campi da affrontare sono ristretti. In consiglio comunale Renzi riesce ancora, in mancanza d'argomenti, a discutere dell'abusivismo, concludendo che ci vogliono 35 vigili in più, l'anno scorso erano solo venti. Il termine politica a Rimini è desueto, la notizia che ci ha fatto sorridere è la ricomparsa nel recinto democrat di Chicchi, uno degli storici tutor del Giovane. Il ruolo è quello del padre o meglio nonno nobile, lui con i problemi drammatici della città sembra non avere alcuna attinenza o colpa, rimane per un popolo ridotto al lumicino, l'ideologo della piccola sinistra riminese, quella della Cappelletta. Eppure una ricostruzione veloce della storia recente può, sembra ombra di dubbio, ricondurre al suo decennio di potere politico ed amministrativo i germi del disastro ora visibile a tutti. La politica delle grandi opere e delle varianti per realizzarle è sua invenzione, il Trc per dare un esempio è targato Giuseppe, la Fiera è stata piazzata con il consenso di Cagnoni nel posto peggiore, ma circondata da terreni benedetti per darle una forte quotazione in Borsa. Tra le colpe ascrivibili a Chicchi il Prg rimane un delitto urbanistico ancora impunito, uno strumento così rozzo, inefficace, illeggibile, vecchio era difficile confezionarlo, Gambini si era dissociato così bene da andare a nascondersi in Parlamento. Aveva una prerogativa, era talmente brutto che veniva la voglia di variarlo a piacimento o richiesta. Melucci, il meglio del gruppo, dopo poco capì tutto, 88 varianti in dieci anni sono un record ineguagliabile come la quantità di merda sversata dal depuratore. Il vedere ancora svolazzare nei Festival Monti personaggi legati al passato con le terribili colpe emendate senza processi pubblici, incute paura per il futuro, le voci e le mail che ci arrivano da quel mondo perduto lo indicano ancora come uno dei consigliori più ascoltati dal Giovane, ci/vi fanno capire le ragioni del disastro economico, sociale, culturale ed urbanistico che stiamo vivendo. La Festa la conclude, secondo accordi, Franceschini, un vero democratico cristiano.
 P.S.
 Bertino Astolfi vuole un assessore trasformabile in parlamentare, sull'abusivismo ha sempre avuto ragione, Morolli Mattia si è dissociato, prima o poi si pentirà