sabato 21 luglio 2012

Il Cancelliere

Qualche giorno fa avevamo preannunciato una nostra intervista al “Cancelliere”, il “misterioso” analista dell’ “Osservatore Italiano” che fin dal 2007-2008 aveva iniziato a prevedere con sconcertante precisione gli scenari attuali. Va precisato che l’aggettivo “misterioso” non va riferito tanto alla persona, in realtà conosciutissima, quanto ai metodi coi quali è riuscito a capire quello che oggi, e solo oggi, sembra chiaro a tutti.
D.
Caro C., possiamo chiamarla così? in breve ci può dire in due parole come faceva lei, diversi anni fa, a capire e scrivere quel che sarebbe successo oggi?
C
Il ragionamento sarebbe complesso ma provo a semplificarglielo al massimo: dal 2007 al 2017 (tralasciamo volutamente il “dopo” in cui il livello delle incognite si alza enormemente) sarebbero andati in scadenza e quindi sarebbe stato necessario rifinanziare i due colossali debiti mondiali. Quello americano e quello europeo. Il tutto aggravato da un sistema, quello finanziario, totalmente, dico totalmente, costruito sulle menzogne (falsificazioni, insider trading, leve finanziarie assurde ecc.)
D
Bene e con ciò? Il punto è: come faceva lei a saperlo?
C
Può parerle strano ma, date le premesse, basta ragionare. Tralasciando la differenza qualitativa tra i due debiti (privato e pubblico il primo, prevalentemente pubblico il secondo) a livello finanziario, dal 2007 e via via andando avanti e crescendo, si sarebbe assistito a un’enorme aumento della domanda a fronte di un’offerta (di credito) concentrato ormai in pochissime mani per di più fraudolente.
D
Perché “in pochissime mani”? 
C
Questa domanda richiederebbe una risposta lunghissima. Prendiamolo come un dato di fatto. Possiamo dire che, per fenomeni che anche lei conosce benissimo, nel decennio precedente con due sole eccezioni (Libano e Giappone) il possesso del debito pubblico è passato dai cittadini a poche centinaia di mani (Fondi USA, sauditi, israeliani quasi sempre compartecipati) che hanno dolosamente consentito agli stati, per un periodo (stati che potremmo chiamare “idioti”), la capacità di super indebitarsi. Idem ai privati. Sapendo materialmente che, quando lo avrebbero deciso, e lo avrebbero deciso loro, la “chiusura” del credito avrebbe permesso di ripagare quel credito concesso “a discrezione”. Cioè applicando tassi che avrebbero ripagato in pochi anni i creditori del denaro prestato attraverso la “presa di possesso” degli Stati, dei loro cittadini e dei loro beni. Il tutto attraverso un meccanismo giuridicamente legale, obbligazioni, debito/credito. Ma in sé moralmente illegale perché fondato sulla frode dell’accordo tra le élite finanziarie e le pseudo élite politiche poste al governo degli stati. Con le prime che operavano frodando sistematicamente sin dalla fine degli anni ‘90 e le seconde che facevano finta di non vedere. Con la doverosa eccezione di qualche cretino che non vedeva davvero e a cui si possono concedere oggi delle attenuanti basate sulla congenita incapacità... chiamiamola così.
D
Spaventoso, ma chiaro. E ora a che punto siamo?
C
Diciamo che entro il 2012 arriveremo all’acme della crisi finanziaria mentre da un anno sta precipitando la crisi economica, effetto della prima e ad essa indissolubilmente intrecciata, che vedrà i suoi momenti peggiori nel 2013/14. In effetti, è facile capirlo, ormai da tempo tutti i cosiddetti “sacrifici” non sono altro che un trasferimento di risorse e beni e utilità sotto forma di interessi ai creditori, i quali centellinano il credito solo per permettere al debitore di funzionare ancora un po’ e pagare ancora un po’ di interessi. Questo avviene a livello “macro” con i debiti sovrani e a livello “micro” nel rapporto banche-clienti. E’ ovvio e implicito che arriverà un momento in cui il creditore sa già che “staccherà la spina” al debitore e dovrà cercare di appropriarsi del suo patrimonio. Con ciò la frode avrà raggiunto il suo scopo. Avremo la soddisfazione di poter parlare, a livello storico, di “Frode Globale”, anche se, pudicamente, si parlerà di “Grande Recessione”.
D
Bello davvero! E quando avverrà?
C
Per alcuni sta già avvenendo (Grecia e Portogallo), per l’Italia e la Spagna accadrà nei prossimi 6/12 mesi. Nel momento in cui sarà chiaro (e, in verità lo è già...) che l’elicoidale della crisi economica renderà impossibile mantenere gli impegni sugli interessi. In quel momento i creditori “chiuderanno”. Non prima di aver incassato sino all’ultimo centesimo possibile. Ovviamente.
D
Quindi, se ho capito bene, avete cessato di scrivere perché si può dire che i giochi sono fatti?
C
Più o meno è così. Ormai il processo è arrivato alla fase di non ritorno. Scrivere oggi, ripetere analisi di 3/4 anni fa, vorrebbe dire solo annoiare. Lo provano, ad esempio, i segnali sempre più chiari che nel 2013 si voterà (se si voterà) ... con un patto (non scritto) Destra/Sinistra di “Grande Coalizione”. L’unico sistema per l’attuale casta di governare (o più esattamente lasciar governare le élite finanziarie dietro lauto compenso) pur non avendo più la maggioranza non dico dell’elettorato, ma neanche dei voti. Anche questo l’abbiamo scritto. E’ inutile ripeterlo. Monti sarà premier perché è la garanzia che pretendono i creditori e, come i fatti dimostrano, diventerà sempre più “esigente”. Qualcuno dice “arrogante”. La polemica con il Presidente di Confindustria Squinzi è lì a dimostrarlo. Ricordiamo che Monti è un uomo “Goldman Sachs” di coloro che, cioè, hanno posto ieri le premesse dell’oggi.
D
Perciò secondo lei i prossimi cinque o dieci anni o forse più sono già scritti?
C
Sì! Come è già stato detto “le luci in Europa si stanno spegnendo, e, in vita nostra, non le vedremo più riaccendersi”. E’ una frase ad effetto ma dà un’idea. Lo ha già confermato pochi giorni fa Monti (detto per inciso: il premier più sopravvalutato della Storia italiana) con le sue uscite sullo “stato di guerra”. Esattamente come nel 1914 i fatti stanno sfuggendo di mano anche agli stregoni che li avevano programmati. Monti, come agente Goldman Sachs e Bilderberg, lo intuisce alza la posta e si crea un alibi scaricando sui decenni passati (!!!) e su quelli futuri le colpe di una catastrofe predisposta invece anche da lui (ma certamente non solo da lui) nei minimi particolari.
D
Una domanda che, mi rendo conto può essere retorica date le premesse: vi può essere un’uscita da questa spirale o “elicoidale” come dice lei?
C
Non c’è. Perché vi fosse occorrerebbero almeno, e sottolineo almeno, tre condizioni: 1) Un popolo consapevole e orgoglioso. Non c’è. 2) Una élite intellettuale colta e coraggiosa: non esiste. 3) Una grande stampa libera: non c’è. Devo aggiungere qualcosa?
D
Un’ultima domanda: cosa pensa del declassamento di Moody’s di qualche giorno fa e del putiferio che ha scatenato?
C
E’ molto semplice. Ho letto le reazioni. E’ chiaro che nessuno ha letto il rapporto. Moody's si limita a dire “declassiamo l’Italia perché non è sicuro che Monti resti al Governo dopo il 2013...”. E’ chiaro lo scopo: spingere la “Grande Coalizione” destra/sinistra a mandare avanti Monti. In parole povere: il rating è firmato Moody’s, ma viene dai suoi “owner” che spingono Monti minacciando sfracelli se non venisse riproposto per la prossima legislatura. Lui garantisce che gli interessi saranno pagati fino all’ultimo centesimo possibile. La “scandalosa” valutazione di Moody’s è solo un “assist” a Monti. In realtà, guardando ai dati oggettivi, la classificazione di Moody’s è addirittura ottimistica rispetto alle reali prospettive dell’Italia. Sicilia docet. - Quindi Moody’s, declassandoci, manda un messaggio all’Italia dicendo: deve rimanere Monti!? Certo. E lui fa finta di scandalizzarsi per la “bocciatura” che avrebbe potuto e dovuto essere ben peggiore. - In poche parole ci può dire tre cose che agli italiani non vengono dette ma dovrebbero sapere? Una: lo scudo “antispread” non esiste. Due: non vi è alcun serio piano né possibilità di rientro del debito e di rimanere nell’euro. Basta leggere l’intervista del neo-ministro Grilli a De Bortoli che era chiaramente imbarazzato per le enormi bugie e contraddizioni che gli venivano banalmente propinate dall’augusto interlocutore. Tre: l’unica misura che aspetta gli italiani è lo “pseudo prestito forzoso” di cui parlano apertamente sia i tedeschi che gli americani.
D
Perché “pseudo”?
C
Molto semplice! “Pseudo” perché un prestito presuppone la restituzione. Questo non sarà mai restituito.
D
Gnassi?
C
Chi??? Stavamo discutendo di cose serie, drammatiche, questa mattina nessuno ha voglia di ridere.