lunedì 8 agosto 2016

Accurata valutazione

La cronaca racconta che c'è qualcuno che si azzarda a censurare Gnassi in versione sgarbiana, con un giornalista però di S.Marino. Fino qui tutto normale, credo abbia compilato più "litigate" che delibere in questi sei anni. Fa parte del suo carattere, una personalizzazione del ruolo. Basterebbe osservare la composizione della giunta per capire che non vuole nemmeno bisbigli in contrasto. Devo dire che l'ha indovinata di nuovo. La stampa, anche leggermente eretta, lo infastidisce. Appena eletto "litigò" in diretta con la televisione curiale. Anche allora si fece notare per la riconosciuta eleganza. Arrivò a ricordare (giustamente) al giornalista che il Seminario era costato... Possiamo chiudere l'incidente e la superstrada? Oppure come sarebbe corretto in qualsiasi paesino, si convoca il consiglio per fare una discussione sul caso? Il Pd con un gruppo consiliare da sballo, si è incartato sui campi nomadi. Sono finiti i beati tempi del donbenzismo, quando Vitali inventò la "rottamazione" del nomade a colpi di soldi pubblici. Quasi tutti fecero un giro per l'Italia e ritornarono in camper. Dicono che la maggioranza pizzolantina sia diventata aggressiva, la qualità non manca, anche se il confronto con il resto è impari. Pensate all'ingenuità della domanda del giornalista e cosa sarebbe successo se avesse chiesto notizie dei ritardi del processo o dei rumors su altre iniziative giudiziarie. Per lui che si crede il migliore, l'accusa (velata) di avere retrocesso la squadra senza farla giocare, ha rappresentato un'offesa che nessuno in consiglio gli ha mai rivolto. Il ruolo della stampa locale ad eccezione (insolita) del Corriere ha raggiunto i fondali che il nostro Montalbano ha ironicamente comparato con le amnesie sovietiche su Chernobyl. La sua "incazzatura", subito postata è diventata virale. E' una conseguenza dei mille soliloqui spacciati per conferenze, veline, markette, senza che alcun giornalista abbia mai fatto domande scomode, non concordate con l'ufficio stampa e censura. Apostrofare" chi sei" il giornalista o il povero poliziotto che gli interrompe la corsa trionfale, è comportamento normale. Ha però esondato, permettendo alla pattuglia degli adulatori con cane, di minacciare la vicina Repubblica di "sversamenti" fognari alla rovescia. Ci vuole carta e penna per scrivere una lettera di scuse a tutti i sammarinesi o le centinaia (erano migliaia) di italiani che lavorano ancora grazie alla Repubblica di S.M. Non c'è bisogno di accampare nervosismi, magari bugiardi, in ragione di una attesa che dura ormai tre anni. La cosa che "non" stupisce è il silenzio sindacale, imprenditoriale, sociale e politico. Questa è Rimini, non potete dare la colpa a Gnassi.

PS La "mia" Cgil ha regalato (subito) solidarietà a Gnassi per un'inesistente dossieraggio. Agli operai minacciati...niente? Non è il vostro compito.