mercoledì 31 agosto 2016

I più cari

Volevo dire che nessuno o quasi a Rimini si è cagato la notizia per me molto importante che saremmo la città italiana ove la spesa costa più. Questo è un dato strano in quanto tipicamente questi primati vanno alle grandi città del Nord e dovrebbe allarmare diciamo così sia le istituzioni che i cittadini che la stampa che la opinione pubblica e innesscare un dibattito che cerchi e spieghi il perchè e il per come di un simile fenomeno. E semmai detto deprecabile fenomeno sia legato a quello che anni addietro svelò e documentò un imprenditore della Grande Distribuzione lamentando che nelle regioni a guida PD egli non riuscisse ad aprire i propri store con un'opera celeberrima Falce e Carrello ad indicare nel titolo la liasion che le istituzioni di centrosinistra intrattengono con una parte quella "cooperativa" della GDO, le stesse istituzioni che poi concedono o negano i permessi ai templi del consumo delle merci spazzatura. Ebbene io non so fornire spiegazione a questo fenomeno e non so se esso possa essere legato al "J'accuse" del magnate cui ho fatto cenno ma propongo alcune lapidarie osservazioni. Ebbene a Rimini un marchio della GDO sembra avere una affinità particolare con la municipalità: esso è infatti l'unico ad avere ben 2 grossi punti vendita all'interno della città murata. Inoltre, detto marchio cinge la città con almeno una dozzina di altrettanti punti vendita. Inoltre detto marchio ha un punto vendita di dimensioni spropositate poco fuori la città. Inoltre detto marchio si appresta a costruire un ulteriore centro commerciale. Inoltre detto marchio è l'unico ad avere un punto vendita sul Lungomare come raramente accade per questo settore. Inoltre detto citato punto vendita per ragioni non spiegate, non note, non razionali è stato dispensato da ottemperare all'ordinanza comunale sul divieto di vendita di alcolici refrigerati. Quindi essendo assenti gli altri nomi della GDO cito Auchan piuttosto che Carrefour piuttosto che Esselunga essendo praticamente in regime di duopolio ma con netta evidente egemonia di uno solo dei due marchi cooperativi a Rimini e tutti gli altri minori relegati nelle periferie e con piccoli punti vendita ed essendo praticamente la metà e forse più del Mercato dell'alimentare in mano a questa catena vi è il sospetto che sia questa la causa di un primato di cui avremmo fatto a meno.
a.s.