giovedì 25 agosto 2016

La Favola del Ragazzo che sfoggiava la Kefiah

Poi arriva il D Day di raccontare come un Pollicino qualunque le cui briciole pensionistiche sono state divorate, sebbene non investite nel fondo "Atlante bis o 2", e, salvo tu non abbia acquisito il trattamento sanitario obbligatorio (TSO) del vitalizio per aver servito le istituzioni palestinesi, in quello spazio vitale per un popolo che è Gaza. Ma non parliamo di rivendicazioni capitaliste qua, come terre contese. Siamo diventati grandi! Adesso discutiamo di democrazia, di alternanza e lo facciamo direttamente con coloro che reduci dalla "Rivoluzione Liberale" durata, come per tradizione italica, un ventennio adesso condividono gli stessi spazi e gli stessi scranni dei Comunisti da ex salsiccia delle feste nei giardini. Erano buone quelle piadine capperi! Ne sento la mancanza. Però a fallire, dice il colonnello, è Rifondazione Comunista. Dottore quella è morta tempo fa per gli stessi ammorbanti che permettono il consociativismo di Governo e il trasversalismo da seminario. Ma non potremmo mica mettere tutto sulla stessa barca e giocare alla democristianeria di status. In questo trionfo di grigiore ogni "Ivan" sfumatura si fa più netta alla mano e ogni colpo sulla pietra più veemente allo scalpellino matto. L'opera ovviamente resterà nei secoli e forse anche chi blaterava di giustizia e libertà andrà a porgergli omaggio per rendersi consapevole di cosa stesse discutendo. Non è mai troppo tardi per capire.
Roberto Urbinati