lunedì 4 gennaio 2021
Papa Sport
Fallita la propaganda di Conte&Casalino, ai democratici giornali di corte, non rimane che intervistare l'ultimo personaggio rimasto. Fino a qualche Papa fa, sarebbe stato blasfemo coniugare fede e Maradona. Un peccatore talmente incallito che giocava divinamente con il pallone. Cosa si fa per mantenere il potere. Non so chi sia il suggeritore ma credo sia da cambiare. Ho l'impressione che forse cambieranno... Come potete fare proselitismo con un articolo sulla Gazzetta, notoriamente cino-interista? La prossima amichevole la fanno a Wuhan, con lo stadio pieno. Il giornalista della Gazzetta, ha rivolto a Papa Francesco una serie di domande il cui tenore sarebbe offensivo per le mie nipotine. Il Papa arriva puntuale. Entra nella sala dei ricevimenti della Residenza Santa Marta con passo sicuro e quel sorriso buono, caldo che lo caratterizza. Senza mascherina, tiene le distanze di sicurezza, ma accorcia quelle emotive e ti fa sentire a casa. Ci racconta della sua infanzia, di quando giocava a calcio con una "pelota de trapo", una palla di stracci. Bastava: per giocare e divertirsi. La sintesi del "suo" sport. La metafora del suo apostolato. Ci racconta il suo amore per lo sport di base, di quando andava con suo papà alla stadio per tifare San Lorenzo. Ci parla di Bartali e Maradona. Due idoli anche se il mio ciclistico era il "comunista" Coppi, il campionissimo diverso dal "democristiano" Bartali che avrebbe evitato una rivoluzione vincendo il Tour. Coppi era prigioniero di guerra. Il Papa, in omaggio al connazionale, condanna il doping e consegna un documento che verrà imposto allo Spilungone del Coni. "Dal riscatto allo spirito di gruppo, ecco i valori dello sport che amo"
"Il doping annulla la dignità. Niente scorciatoie" Belle parole, dovrebbe realizzare un campetto anche in vaticano. I cardinali si occuperebbero di cose serie, lasciando perdere gli immobili londinesi ed i ragazzi australiani. Il Papa è tifoso del San Lorenzo che ha vinto un solo campionato. Ricorda anche il pallone a stracci, non molto diverso dal nostro da bambini della Via Palotta. Gli piaceva il calcio ma era "pata dura" e lo misero in porta. Brasini dove lo mettiamo? Alla Fiera dicono. Il Papa ha spiritosamente riassunto gli altri sport praticati male prima di trovare la via per arrivare a Roma. Lo ricorderemo per la sua simpatia che stride con il compito episcopale di una Chiesa allo sbando accelerato dal virus. Credo sia lo specchio della nazione che ospita lo stato vaticano. Non è mio compito, tanto meno pensiero. Sono contento di essere ancora laico come sempre. Non sento quella turbante vocina che mi spingerebbe, vista l'età ed il virus, ad avvicinarmi ad uno degli immobili vuoti ma pieni di ..Speranza. La nostra vita è destinata a cambiare. Credo che la religione sia un voltarsi indietro. Non voglio offendere nessuno. Ho però ascoltato, per una vita, preghiere senza vedere il destinatario.