sabato 9 gennaio 2021

Un Pezzo di Verità


Ho letto l'ultima "performance" del Sindaco Gnassi sul Triangolone. Una delle tante incompiute della città. Lascia un lungomare di cadaveri immobiliari, frutto di promesse ed impegni, trasformati in fallimenti. Conosco la vicenda, zeppa di aspetti demaniali che a Rimini favoriscono solo i bagnini di maggioranza. Mi permetto di confutare le sue verità. Ricordo l'appassionato appello, ripreso a blog unificati, con i due giornali di casa che ne amplificavano le gesta. Si vantava di aver trascorso una caldissima giornata romana in attesa, al ministero delle preghiere. Il Carlino pubblicò il suo grido di vittoria. Abemus Triangolone. I pertinenziali, la componente debole dell'arenile, non la pensano così. Sono quelli che doveva salvare. La vicenda inizia quando Gnassi (sempre lui) inteso come ente comunale, si mette in testa di diventare, proprietario di quell'area, la più pregiata della nostra marina, formalizzando una richiesta di acquisto, previa sdemanializzazione. Per i lettori occorre chiarire che l'area apparteneva al demanio marittimo, quindi pubblica ed inalienabile. Occorreva la "sclassifica", trasferendola tra i beni patrimoniali dello stato, gestiti dall'Agenzia del Territorio. I guai iniziarono subito. L'Agenzia, tutela gli interessi dello Stato, quindi era facile immaginare che la valutazione del prezzo di vendita, si definiva considerando la redditività dell'area, Solo noi vendiamo le reti del gas ad un prezzo che il mercato considera molto vantaggioso. Ma questa è un'altra storia, non insisto, corro il rischio di rimanere al freddo. Scontato che il prezzo d'acquisto sarebbe stato alto. Immagino che per questa ragione si sia optato per un contratto affitto-vendita. Il comune si è "impegnato" per l'eternità a pagare annualmente circa mezzo milione, da riscuotere dai concessionari. Un autentico regalo, sei grande Sindaco. Il primo scontro con i concessionari avvenne quando Gnassi pretendeva di fare, come fosse Melucci, un'opera faraonica senza alcun contributo pubblico. La convenzione per 30/40 anni, avrebbe dovuto ammortizzare un intervento di decine di milioni, con un affitto esoso. Lo scontro si trasformò, come accade (adesso) con Paesani, in un braccio di ferro (?). O mangiate questa brodaglia da lungomare o nel 2020 decade la concessione. Democrazia.. trumpiana? I concessionari "beffati" come si usa dire per la mia Juve, ma patrocinati bene, chiesero la stipula di un contratto ordinario di 6 anni più sei, contestando quindi anche l'iscrizione del triangolone tra i beni indisponibili, per evitare la stipula di contratti ordinari. Era, è a tutti gli affetti, un Bene Disponibile. La seconda grana è nel contratto stipulato tra Stato/Agenzia del Territorio/ Comune di Rimini. Il comune acquirente si impegna a realizzare entro e non oltre il 7 marzo del 2020, le opere promesse. Difficile oggi richiedere una proroga, dopo quattro anni, senza avere un disegnino alla Ermeti. Motivo sufficiente per attivare la decadenza del contratto. Non credo che l'Agenzia possa continuare a fare finta di niente. Significa pretendere il pagamento immediato di quanto dovuto nel contratto stipulato tra le parti. Il sindaco ha già ammesso che qualche concessionario è..moroso, causando il mancato rinnovo della concessione. In questo pasticcio, il comune dovrà anticipare gli affitti e poi richiederli ai concessionari. Gnassi si vantava di averli salvati. Siamo in pieno contenzioso. Sono una banda di Re Mida al contrario. Quello che toccano, anche di striscio, diventa un casino. Per la legge il responsabile di eventuali abusi è colui che mantiene, al momento della contestazione, la proprietà, sia soggetto pubblico o privato. Un amministratore "normale" avrebbe chiesto chiarimenti al "suo" Ufficio Controllo Edilizio ed al sempre "suo" Ufficio Patrimonio. Il Sindaco avrebbe dovuto informare la magistratura, relazionando su (eventuali) abusi su una proprietà originariamente dello stato. Prassi consolidata che tiene conto anche delle inerzie nelle pubbliche amministrazioni e delle possibilità inserite nel condono del 85. Concede ai comuni la possibilità di scegliere tra demolizione e acquisizione. Più popolare mandare le ruspe? Se un pertinenziale vuole fare il sindaco, allora è doveroso?