martedì 19 gennaio 2021

Nota di Colore

Mentre Landini, leader dell'antagonismo sindacale Cigiellino, si colloca tra i "responsabili" di Giuseppi, la Giuseppina Morolli della Uil, si scaglia contro il ripristino dell’indennità del presidente della provincia equiparata allo stipendio del sindaco del comune capoluogo. Nel riminese si tratta di 5.726,46 euro mensili. “Oggi nel periodo di massima crisi, scrive la Morolli, assistiamo all’ennesimo spreco di denaro pubblico; usiamo la parola spreco perché per noi della UIL di tante cose c’era bisogno nel nostro Paese, ma sicuramente non della rinascita delle Province“. Direi parole giuste, perfino sante se non fosse un termine abusato con il governo. Il sindacato Uil, ricordate, dice che attualmente la provincia è un ente di secondo grado e il suo presidente non viene eletto dai cittadini ma viene nominato dai vari consiglieri comunali con meccanismi legati alla popolazione dei singoli Comuni. Devo aggiungere al gentile e corretto comunicato, che lo "spreco" è doppio: inutilità dell'Ente ed incapacità del presidente. Eletto con la foto di Gnassi. Il blog dell'accompagno curiale, incredibilmente, riporta due volte il tema, lo reputa spassoso e poi criticare Santi è ormai depenalizzato. Il presidente della provincia per impossibilità di Gnassi, forse consigliato da uno dei duecento impiegati dell'ente inutile, ribadisce che lui percepisce al lordo, l'esatta metà della cifra sbandierata. Di solito i sindacati hanno sempre ragione o forse qualcuno ha capito che la metà era già troppa.