venerdì 3 settembre 2021

Endorsement

Oggi, 3 settembre, compirò 48 anni. E allora voglio farmi un regalo. Un endorsement. Ci sono magie nella vita che non si possono spiegare. Mia moglie è la prima. Nonostante tutto e nonostante le mie intemperanze è ancora qui. Si è stufata di chiedermi la separazione... è inflazionata come le ideologie. Eugenio cresce e si sta facendo grande. Il tempo se sfugge ha sempre più ragioni e un perché straordinario. Le vedo tutte riflesse negli occhi di mio figlio. Meglio un buon padre che un cattivo politico! Non è poi stata difficile la scelta. Scrivo proprio ora perché un vecchio Compagno, ormai anarchico, mandandomi gli auguri, e non so come abbia fatto a ricordarsene, mi ha chiesto come sto. Doppio stupore! Allora un po' di amore sono riuscito a trasmetterlo. Non sono stato vano! Tuttavia, bando alle ciance, veniamo alla parte importante. Una mattina autunnale del 2010 mi sono svegliato e, sebbene ancora non sappia per quale disegno del destino, mi sono trovato, spatacando, su "Salvarimini". Ancora assonnato, e, con un'udienza importante, sorseggiando il caffè con quello strana voglia di correre in bagno, comunque, mi sono fermato a leggere... Tutto quello in cui avevo creduto era stranamente riassunto in un "pezzo" senza firma (per questo mi firmo). Poi a breve rileggo e c'è un altro tributo alla politica a firma il Cancelliere. C'è dunque un Prima e un Dopo. Ove era rimasto solo il buio dei tradimenti per piatti di lenticchie stantie e telefonate fra lestofanti, nel mezzo, come bisturi adoperati da mani sapienti di preziosi chirurghi, quelli che estirpano le metastasi maligne che si annidano nei pensieri brutti, anche lo stimolo supremo ha dovuto arrendersi. L'ho fatta lunghissima, come direbbe Lugaresi, per dire semplice che quella mattina d'autunno credo di aver trovato un amico ove credevo non potesse succedere. Sulle linee di una battaglia che non mi appartiene più in apparenza, ma che pur sempre mi appassiona. Avevo spergiurato di non votare più nessuno lo meritasse, ma se quel nessuno prende poi un nome, quel nome straordinario con il quale da anni ci poniamo insieme, alla guida, sulla strada della libertà, costellata talvolta di immensa solitudine, allora quel nome lo voto! E lo faccio non perché debba votare il dolore, la paura... , bensì la forza indomita dimostrata quando tutti erano al ristorante a gozzovigliare col potere. E perché ci siamo insegnati che la democrazia senza alternanza diventa altro. Diventa conservatorismo nella migliore delle ipotesi, se non principato o feudalesimo. Diventa un solo uomo capriccioso al comando. Ha certamente pagato un prezzo alto il mio amico, altrimenti non lo avrei conosciuto. Io non ho avuto bisogno di sfondare le porte della Dozza per capire che c'è un limite che non può essere mai superato per poter parlare ancora di democrazia. A me l'hanno raccontata i miei amori più grandi che non ci sono più! Cerco solo con modestia di difenderla. Non ho quindi bisogno di maestri, o firmare lettere scritte da terzi, ma solo di rispetto! Quello, il rispetto, che mi ha davvero dato solo un uomo. È quello che voterò! 
P.S. Non mi interessano le malignità. C'è bisogno di scrostare i tubi del potere per far tornare l'acqua chiara e limpida. Sì, mi sono persuaso lo possa fare solo l'alternanza di governo e non certo i facilitatori di 'pozze'. Voterò Lugaresi perché sogniamo l'alternanza. La serviamo invano ormai da dieci anni. Arriverà come la Primavera. 
Roberto Urbinati