mercoledì 15 settembre 2021

Miramare

A Miramare c'è stato per tanti anni, tutta la mia vita, un murales. Non era un capolavoro artistico, ma aveva un significato profondo. Credo tutti quelli che siano passati gli abbiano dedicato uno sguardo, letto le lettere scritte e cercato di capire cosa significasse. A questo serve l'arte! Ricordo ci fosse scritto il termine: militanza. A suo modo ci concedeva una speranza, noi di un luogo lontano, perfino dal chiasso delle tazzine e dei bicchieri dei borghi fortunati. Magari con l'impegno e il duro lavoro forse avremmo potuto ... Sì avremmo potuto frequentare i figli dalle élite melense e fluide. La storia di quel disegno, forse arraffazzonato, brutto, raccontava di un'epoca lontana e di un paese latino americano. Il Cile! Raccontava di Allende, come fosse il colonnello Buendia, tanto caro a Fra Tac Zerbini, raccontato in Cent'anni di solitudine. Non mi interessa il responsabile o chi sia stato. Come porti i pantaloni, se arrotolati o no, e si sposti in monopattino piuttosto che in bicicletta. Sappia che da oggi Miramare non è solo abbandonata, ma si sente ancora e molto più sola. Non basta un lungomare per comprare una identità e un popolo. Miramare si ricorderà di Lei signor Sindaco come di colui che ai colori e alla grandezza della storia ha sostituito il nulla! 
murales di miramare
P.S. I colori sono speranza e l'arte è bellezza.
Roberto Urbinati