domenica 12 settembre 2021

Noi Amiamo Rimini

Spesso, nelle "occasioni" elettorali, avvengono fatti o tragedie locali che possono cambiare l'esito politico già indicato dal Carlino. A Rimini è successo questo: un somalo "integrato" in uno dei tanti, troppi asili della solidarietà pelosa, ha compiuto una "quasi" strage. Hanno detto (subito) che non voleva festeggiare l'11 settembre. Ha colpito, dopo i due controllori che avevano osato chiedere il biglietto, ferendolo gravemente, perfino un bambino di 5 anni. Ha usato per la fuga il Metromare, questo, può essere un alibi. Dobbiamo ammettere che nella classifica della delinquenza eravamo messi bene anche prima. Senza ulteriore conferma. Rimini città insicura. Si. Più di tante altre, per alcune caratteristiche che la rendono unica. Ormai "attiriamo" solo la clientela che nessuno vuole. L'aspetto più indisponente, lo dico da anni, è la "complicità" dell'informazione. Prima di rivelare colore e provenienza, sono stati usati i trucchi del mestiere. Poi è arrivata l'ultima copertura: forse era drogato. Il curriculum del somalo è quello delle migliaia di ospiti che vengono "mantenuti" mentre scorrazzano in città e dintorni. Cosa accade? Di tutto. Furti, danneggiamenti, disturbi, spaccio e.,stupri. Specialità cittadina. Ho letto di una signora che lamentava la "cattiva" pubblicità. Siamo arrivati a questo punto. Non c'è ritorno, solo il deciso, non rinviabile cambiamento.
Attilio Massimo Lugaresi
Candidato Noi Amiamo Rimini