Ma non al parcheggio. Dopo 10 anni di dispotismo assoluto, il Principe Niasso è giunto all’epilogo.
Addirittura viene criticato sulla pubblica piazza dei “social” a Lui tanto cara.
Disperatamente, compulsivamente, frecciando come un matto a tutta birra sul fido
monopattino, cerca la scena. Sfoggia camicette vistose e calza scarpini sgargianti.
Brandisce cartelli stradali con su scritto Rimining ed indica ai viandanti sperduti nella
“bambola” della propaganda la faccia del fido Sadegholvaad… l’unto, il predestinato
dal signore di Rimining. Però il castello di carte scricchiola, mentre il castello di Fellini,
cerca di dialogare con il teatro e la circonvallazione, ma poi qualcuno scivola e
“scapuzza” ed allora le carte cadono al suolo come i pellegrini in piazza
Malatesta. L’ordine diramato dal PD locale (e non solo) è semplice ed imperativo:
sta zet, nu mov gnint e dai da magnè ma la semmia. Insomma le disposizioni
diramate ai compagni direttamente dai baffoni di Melucciov, il grande burattinaio,
sono quelle di tenere un profilo basso e di sperare che la gente domenica e lunedì
se ne vada al mare d'autunno, invece di recarsi a votare. Questa è una campagna elettorale
strana. Senza simboli del “Partitone”, senza comizi, senza appelli, senza confronti
fra candidati. L'ultimo previsto. mostra la rinuncia di Jamil al confronto con uno nato a Bordonchio. Solo spots mascherati da “saluti e baci” del sindaco uscente, letterine
pervenute a casa, trenini hawaiani e ultimi nastrini da tagliare. Appelli al voto
disgiunto. Rassicurazioni che il PD non avrà clemenza nei confronti dei “traditori
della patria” (gloria Lisi e 5 stelle). Caccia furiosa alle preferenze e appelli al voto
utile. In questo marasma il povero Sadegholvaad si aggira come un bambino
smarrito, orfano del suo Principe: come farà senza la sua guida, i suoi consigli, i suoi
urlacci, le sue caramelle quando fai il bravo. Però nell’aria si avverte che il clima di
paura e di intimidazione che ha caratterizzato in particolar modo questi ultimi 10
anni può terminare. I cittadini intravvedono la speranza di poter contare di più. Di
essere finalmente liberi, di incontrarsi e potere (liberamente) parlare. Si avverte
vento di democrazia, vento di libertà. Il candidato di centro-destra Enzo Ceccarelli
cresce in popolarità ed i suoi interventi sono apprezzati. E’ il candidato moderato e
pacato, giusto per una città che ha conosciuto l’arroganza e la mancanza di ascolto
per troppo tempo. Anche i dipendenti comunali avvertono la possibilità di
intraprendere un rapporto più aperto e sincero con Enzo Ceccarelli per fare ripartire
la macchina pubblica e fornire servizi migliori per i cittadini. C’è insomma la
possibilità di cambiare l’aria ad una città intossicata da 70 anni di potere ininterrotto
della sinistra. Cambiare si può… il tuo voto è importante…. CAMBIA RIMINI. Don Camillo (ero di..centro destra)
Attilio Massimo Lugaresi
Candidato Io Amo Rimini