lunedì 6 settembre 2021

La Trimurti



Nella propaganda vige uno strano assioma che conduce a religioni molto lontane: Trimurti. Tutti i telegiornali, quelli di Berlusconi di più, compongono il palinsesto quotidiano, con un ordine, alle volte capovolto: Mattarella, Draghi e..Papa, di solito come chiusura benedicente. Ripresi, anche quando compiono faccende domestiche. Nei mesi della clausura, "giganteggiava" la presenza di Papa Francesco, paurosamente solo nella piazza sanpietrina vuota, poi sostituita da immagini di vecchio repertorio o sanitarie. Eleggere (non sempre) presidenti e pontefici in tardissima età, conduce a problemi e tentennamenti, vedi Biden. Questo vale anche per i consiglieri comunali come il sottoscritto, però fino a quando ci sono dei simpatici Morollini da selfie, sguazzo, ve lo giuro. Il terrore del Pd è subito chiarito: paura di votare. E' vero che lo mostrano da quando hanno ingaggiato Speranza, la figura più triste di questi governi mai legittimati. Ha interpretato stupendamente il ruolo assegnato, merita un premio a Venezia. Politicamente nato per questo, con quella faccia un pò così', viene usato per ricordarci che forse si può anche morire..senza votare. Lo stanco dibattito è incentrato sulle elezioni comunali. Ci sono in gioco grandi metropoli, quasi tutte ancora in regime piddino o sparsa incapacità grillina. C'è poi il prossimo incarico per Draghi, il tuttofare della politica, l'uomo mai eletto ma buono per tutto. Il dibattito (?) nel Pd e naturalmente sulla stampa che conta, senza essere Letta, è rivolto alla prossima funzione del nostro SuperMario. Al Quirinale va benissimo, stesse garanzie europee, con l'aggravante però di mandare Meloni e Salvini, magari in ordine diverso, al governo. Allora proroghiamo come fanno per i bagnini, così Melucci si vergogna dopo e mandiamo la "risorsa" Casini al Quirinale. Un gioco che, con questo parlamento, possono tentare. La ragione della clausura elettorale. La politica cancella la democrazia. Quello che negli altri paesi hanno compiuto regolarmente, da noi sembra un delitto e peccato. I pronostici, se non vengono truccati per interessi riminesi, intrisi di calce e cemento, con qualche pala per distrarre, dicono male per il Pd. Letta mette le manine curate alla francese avanti, definendo il governo Draghi, il suo. Lasciatelo appena si può. Pensiamo a Rimini, città da rifare. Quando leggo commenti beati e beoti sullo splendore del Castello, con gli spruzzi milionari del Principe, mi sento più vecchio. Fino a qualche anno fa, perfino il suo partito, ancora leggermente pensante, non avrebbe mai permesso una stronzata simile, in momenti drammatici come questo. La nostra industria trainante è in agonia. I due terzi degli immobili vocati al turismo sono fuori mercato. Ha imbellettato una struttura coreografica, distruggendo volutamente i parcheggi. Si stanno accorgendo che puoi usare la macchina ma ti fermi solo dove distribuiscono alla grande. Allora usa il monopattino, sentenzia il guru della mobilità. Stronzate, una sopra l'altra, per comporre il toast gnassiano. Alla fine della stagione, quasi piangendo, le due veline riminesi, sono costrette ad ammettere che le statistiche delle Rinaldis &Indino indicano in Riccione la meta più gradita. Il lungomare lo hanno rifatto ma..pensate, sotto, hanno fatto i parcheggi ed hanno eliminato, da anni, i passaggi a livello. La normalità diventa scienza. 
Attilio Massimo Lugaresi
Candidato Noi Amiamo Rimini