venerdì 3 settembre 2021

L'Etichetta

Le migliaia (molte) di persone che hanno manifestato in tutta l'Italia contro il green pass, le limitazioni e soprattutto i fallimenti causati dalla clausura folle, sono state subito etichettate dalla propaganda e dalla pregiata Foneria Piddina, come "fascisti". Dopo il 25 luglio del 43, usano ancora il marchio terribile, quando non sei in linea con Letta e Speranza. Le stazioni sono state blindate ma gli spacciatori, come i pallinari, hanno subito solo una breve interruzione dei lavori. Lega e Fratelli si sono dichiarati contrari allo strumento che limita ulteriormente la poca libertà concessa. Reato? Oppure un felice accostamento ai cittadini non garantiti nemmeno da questo governo? La lotta al Covid mostra limiti vergognosi. Le poche persone davanti alle stazioni blindate come i lungomari, quando passano Gnassi&Bonaccini, sono state immortalate dalla propaganda come la piscina di Gnassi. L'unica Aquarena riuscita. La stampa più avvertita ha sentenziato che il fenomeno, non solo italiano, è "carsico", scorre invisibile ma destinato a scoppiare. Hanno tirato troppo la corda della libertà. Naturalmente la propaganda, assoldata con poco, vede simboli fascisti o neo, trascurando l'entità e le origini della protesta. Nello stesso tempo i simboli dell’estrema destra sono rovesciati e usati contro il governo, i politici e i giornalisti considerati complici della «dittatura sanitaria», e perciò rappresentati come gerarchi nazisti meritevoli di un nuovo processo di Norimberga, con il green pass equiparato alla stella gialla imposta agli ebrei nel Terzo Reich e i cittadini non vaccinati ai prigionieri di Auschwitz. Anche il fenomeno del grillismo venne inizialmente etichettato come erede del fascismo per poi finire allegramente in un reddito di cittadinanza e niente più. I due maggiori partiti italiani cavalcano l'onda. Nel loro surfismo verso l'assoluta maggioranza non lasciano niente d'intentato. Circola a Rimini, una incoraggiante previsione che ha atterrito Jamil e le dieci sorelle in lista: Ceccarelli 48, senza cognome 32, Lisi 10. Il presagio, foriero di improvvisati cartoni che scendono dal Palazzo con Bronzetti, lo potremo verificare dal 5 ottobre, al mattino presto. Il Carlino chiuso per lutto improvviso, mentre la cooperativa giornalistica resisterà come fosse la... Cna.