sabato 18 dicembre 2021

Il Patriota Berlusconi

E' iniziata ufficialmente, con un certo ritardo, la campagna contro il Patriota Berlusconi. Occorre dire che fino a quando la cosa era perfino divertente, i due giornali da sempre "vicini" alle Procure che contano (tutte), offrivano le solite vignette piene di escort ed ammucchiate di
 gruppo. L'Espresso ha riesumato (oggi) le famose campagne degli anni 90 contro il Cavaliere, ripiombando nelle monetine e manette facili. Non lo auguro a nessuno. La fine dell’anno più drammatico della storia repubblicana, un mese prima del video con cui Silvio Berlusconi annuncia in tv agli italiani la sua discesa nel campo politico, il boss Giuseppe Graviano sostiene di averlo incontrato in un appartamento a Milano 3. Questo è il contenuto di un "coccodrillo" omaggiante il tentativo di Berlusconi di insediarsi al Quirinale. Il mafioso palermitano era latitante e solo ora, dopo quasi ventinove anni, ne parla ai pm in un verbale di interrogatorio che risale allo scorso aprile? In perfetto orario. Che poi finisca nel dimenticatoio tra qualche settimana non importa. Provate a farlo in un paese con alta democrazia giudiziaria. Questo conferma due cose: il tentativo, quasi patetico, del Cavaliere non è una trovata del Gabibbo. Il terrore che nella confusione parlamentare, con i due terzi destinati a scomparire, assieme al 70% dei grillini, il colpo riesca, viene confermato. L'entrata a gamba tesa dell'Espresso, attesta ufficialmente il pericolo democratico, inteso solo come partito. Hanno ripescato nel fango degli anni peggiori per la nostra barcollante democrazia. Quattro giudici, inquirenti, governavano il paese. Eppure sono pochi i tentativi di ricostruire i giorni in cui potevano arrestarti, rinchiuderti, senza interrogarti. Abbiamo sempre troppa voglia di dimenticare. Il libro con le "confessioni" non estorte di Palamara è da obbligo scolastico o rinchiudere, per sempre, l'autore, nel caso, improbabile abbia raccontato bugie. Allora valeva l'accusa dominante: non potevi non sapere. La domanda, oggi, viene rivolta a tutti?
massimo lugaresi