lunedì 27 dicembre 2021

La Favola del Drago

In poche ore è calato il sipario sulla Favola del Drago, bravo a risanare il Paese dei balocchi e salti dalla finestra. Le frequentazioni di sbriscio o rimbalzo con la politica, lo hanno condotto ad alcuni errori da dilettante allo sbaraglio del virus, tornato come prima. Mancano le dimissioni di Speranza, l'ultimo comunista al governo. Sto vivendo anch'io gli "ultimi" anni nel mio mondo rovesciato. Una, non più giovane compagna, gentilmente, oltre ai rituali auguri, mi ha rimproverato per il vagabondare politico, dopo avere lasciato le sponde della sinistra, diventata fintamente democristiana a tutto tondo e potere, senza perdere, anzi accentuare, i vizi degli antichi rifornimenti. Ho frequentato il socialismo, ancora craxiano, un frettoloso flirt con il radicalismo pannelliano, una sosta brevissima nel verde della lega nascente e (mi pento) il grillismo prima versione. Poi l'approdo nel porto insicuro di Paesani. La figura migliore che abbia conosciuto, già provata dai mezzi di persuasione che adottano per i nemici pericolosi. Lo hanno disinnescato, come le bombe, fino a ridurlo innocuo elettoralmente. Non è merito solo dei nemici piddini, che lo consideravano un "giuda" nei confronti del Principe Gnassi. ma dei presunti amici di coalizione. Morrone è stato il torero che lo ha infilato, già pieno di banderillas. Sembra che nonno Draghi abbia minacciato di andare ai giardinetti assieme al pensionato Mattarella. Con le loro buonuscite fanno un..corteo di pensionati. Ha detto però che non vuole mediare come ha fatto finora, in un governo di quasi tutti. Ha ragione, basterebbe andare a votare e si risolvono i dilemmi angosciosi. Letta avrebbe interpretato la parte di Imola a Riccione e Draghi (forse) sarebbe un premier votato da una maggioranza stabile. La strada verso il Colle è disseminata di trappole che l'aspirante prova a sminare, accendendo però le micce. I partiti sono talmente deboli che non permettono intrusioni di campo. La presunzione del ghigno fatale non ha limiti. Una marcia indietro che gli ha tolto dieci punti nella (inventata) classifica di Repubblica. Si è definito servitore dello stato, non patriota e sarebbe disposto ad accettare uno dei due alti o altissimi incarichi. Raiola non l'avrebbe assistito meglio. 
PS Del sindaco abbiamo solo foto, non notizie. Foto: Fate giurare un'altra volta il lato B di Renzi.
massimo lugaresi