martedì 21 dicembre 2021

Isterismi

La propaganda è arrivata agli isterismi di massa. Impongono nuove (vecchie)  restrizioni ad cazzum, come gran parte delle vecchie. I vaccinati e convinti dopo due anni di incubi notturni del Conte 1 e 2,  si devono tamponare per andare al bar o allo Stadium ed osservare, pagando, non infettando, come è finita, in basso, la mia Juve, in mano all'ultimo degli Agnelli. Era meglio Lapo. La free zone immune è sempre il supermercato, da noi privilegiata, per ragioni note. Ho visto, nella prima uscita dopo il restyling del cuore di Massimo, i tre buchi accreditabili a Gnassi, nella ferrovia viserbese. La guida estetica del Principe nel suo folle imbellettamento, viene abbandonata per realizzare tre caverne orribili. Spesso, amministrando (?) devi guardare il risultato, trascurando la bellezza. La Vanoni conferma. Rfi (rete ferroviaria italiana) come esecutore ha esagerato. Un muro, un altro, brutto, che divide. I lungomari pensati dalla premiata foneria gnassiana come pedonalizzati, sono diventati un miscuglio alla Frisoni. La via Sacramora sopporta un carico esagerato, senza alternative e proteste. La via Palotta chiude, come prima, ogni mezz'ora. Un fallimento che dovrebbe fare riflettere anche i tre social sostenitori a qualsiasi prezzo. Dovevi (prima) risolvere il tema della mobilità nella zona nord e poi dedicarti ai trucchi da voto. Una incompiuta che peserà sul rinascimento turistico, sociale, imprenditoriale, del mancato comune di Viserba. La gestione di una città "sensibile" come Rimini non deve dividere secondo la vicinanza o meno a Morrone, è un tema o problema di tutti. L'opposizione (?) è contenta per la vittoria alle provinciali? Il Metromare serve per capire chi è Santi. L'unica cosa utile. Melucci tace, lo ha protetto per anni. L'unico interlocutore presente è Mattia della dinastia Morolli. Il cugino lo hanno defenestrato. Ci sono giovani che hanno voglia di impegnarsi, manca il contenitore. Dove sono i quartieri, promessi come la riapertura della case chiuse? Il governo è finalmente arrivato ai titoli ed alla propaganda di coda. Fateci votare, tanto non usciamo da questa commedia degli inganni che avete programmato. Draghi mostra i limiti di un uomo nato per comandare nell'ambito protetto dalla grande finanza. Lo hanno circondato di un alone che crolla come le rughe delle botulate. La manovra arriva con fiducia imposta. Salvini sull'altare della patria di Giorgetti, ha perso credibilità, conquistata con gli sbarchi concordati. I voti arriveranno alla Meloni, un prestito nella maggioranza reale. Il Pd in questo voluto bailamme è spettatore inconsapevole? Resistono, senza una strategia che sia diversa da quella del non voto. In questo caso hanno il partner amoroso consenziente. Il grillismo ha travalicato anche i labili confini della comicità, adesso fanno incazzare solo nominandoli. Gigetto Di Maio è strepitoso nella interpretazione del Pulcinella. Lo spettacolo della scelta quirinalizia sarà incredibile o vince Casini?
massimo lugaresi