lunedì 18 ottobre 2010

La Fretta

Tutti hanno la grande Fretta di togliere dalle pagine dei giornali la vicenda Carim, pur comprendendo le  motivazioni siamo contrari alla strategia del silenzio, si comportano come fosse cosa loro e solo per poco degli uomini di Tremonti. Non siamo spinti da morbosa curiosità, in verità sappiamo da tanto tempo molto più del niente di Casa Gobbi o del poco che fanno filtrare attraverso una stampa compiacente. La relazione di BanKitalia per arrivare ad una misura coercitiva estrema come il commissariamento è pesante, una gestione commerciale con troppi punti interrogativi, non c'interessa la pubblicazione del verbale ma neanche sentire recitare qualche pater penitenziale e riprendere il vecchio cammino, con l'impegno di finanziare le famiglie, come se finora avessero agevolato le coppie di fatto societarie, poche e sempre quelle. Abbiamo già difficoltà nel commentare i bilanci di Fiera/Palas non costringeteci ad indovinare altri buchi, le cifre apparse sulla stampa sono enormi, rifugiarsi dietro una buona patrimonializzazione è alibi più stupido del silenzio calato. Compito della politica se ci fosse sarebbe quello di chiarire le ragioni della vicenda, non aiutare l'occultamento dei cadaveri aziendali, siamo sempre stati convinti che Imola era meglio di Vitali, non avrebbe comperato un Seminario, solo isole.