domenica 10 ottobre 2010

Le Staffe Perdute

Cagnoni è stato interrogato nelle ultime due settimane molto più che in 20 anni di impero fieristico-congressuale. Trascurabile il tribunale democrat, devono decidere da tre anni se espellere Pazzaglia, figuriamoci se non s'immergevano con il Magnifico nel Gange preparato con Acqua Bernabè ed uscivano purificati. In Consiglio a Rimini, non fosse stato per il Pm Renzi, si sarebbe consumata l'ennesima passeggiata trionfale sui debiti, in quello Provinciale il candidato Sindaco Berselli, per naturale esclusione di altri, ha sparato grosso e duro, stile leghista, chiedendo una Commissione d'Inchiesta, ricordando che i consiglieri rappresentano una fetta cospicua della proprietà. Si capisce bene lo stato confusionale pidiellino, stretto tra inciucisti d'antan e vecchi/nuovi protagonisti che sentono odore di vittoria, segnale della rivoluzione che colpirà la politica riminese con la scomparsa dei punti di riferimento, Ravaioli, Fabbri e...Cagnoni. Non abbiamo capito di cosa possa lamentarsi, non certo dell'operato della Procura, quanto mai discreta per la delicatezza del caso, se non riesce a dare spiegazioni sufficienti ai proprietari a chi dobbiamo chiederle, ad Errani? La debolezza di Vitali ed il nervosismo del ghost writer Bronzetti sono riassumibili nelle contumelie lanciate contro la Lega, se la denuncia fosse partita da un dipietrista che non si chiami Vitale, sarebbe stata un atto di chiarezza politica, Pini ospite sgradito, foglio di via. Sono abituati a fare i padroni, da segretario del Don è passato a Ravaioli, per una stranezza politica siede sulla poltrona più alta ed inutile della Provincia, possiede in tasca la magica password curiale, non vale per le Bolle.