giovedì 14 ottobre 2010

Un Lavoro

Aureli spiega sul Corriere della Giunta, la sua ex posizione nella Fondazione Carim e la fortunata uscita di scena da questo organismo. Riteniamo importante chiedere ai tanti amministratori e politici ambidestri, se le loro posizioni abbiano coinciso con l'interesse della Città, facile ed opportunistica la posizione di Gobbi, lo sproloquio del giorno dopo vale per una partita di briscola, in Federazione conoscono poco l'argomento. Sono sempre stati esclusi dal salottino buono dei Cuccia nostrani, con la scusa che odorano ancora di comunismo, nonostante gli attuali eletti siano tutti fans del Seminario. Non è bastato cambiare quattro denominazioni, dieci segretari, la cultura rimane impressa come un marchio, non c'è stato Sindaco o Presidente che abbia avviato un confronto con la Fondazione per avere il rispetto delle regole partecipative, se leggete i componenti del Consiglio ed Assemblea hanno meno rappresentanza di un Presidente di Quartiere, Si sono cooptati per anni, chiusi nel Buonadrata, la Banca è stata un modello gestionale invidiato ed apprezzato, farà la fine delle Fiere di Bologna e Rimini, quando sembrava che veleggiassero era impossibile l'unione, oggi piene di debiti e svuotate di manifestazioni si cercano amorevolmente sotto l'ala di Errani, tanto ripianiamo noi. Immobilismo/ conservatorismo che mostra i suoi limiti di fronte ai mutamenti del mondo e della crisi con l'obbligo di maggiore competitività, dobbiamo passare dagli affidabili ai bravi, senza appendersi a stupidi dibattiti su donne e giovani, se la Gemmani è brava come dicono, benissimo, Viva Linda, Focchi poteva essere il primo caso di Sindaco eletto da due liste fintamente contrapposte e disperate, partiva con l'handicap di un'attesa elevata, con il vantaggio di arrivare dopo Ravaioli. Per gli altri candidati, in troppi casi la ragione coincide con l'esigenza di trovare un Lavoro, la partita iva è accertata, faccia quello che sa fare meglio.