venerdì 1 ottobre 2010

Un Riminese Nostalgico

Credo che chi, come me, negli anni sessanta ha vissuto la sua giovinezza dei vent'anni nella "Marina Centro" di allora, sia certo di quali sono le cause della crisi che oggi ha colpito così duramente quella zona della nostra città. Chi c'era ricorderà infatti che per chiunque volesse fare un minimo di vita notturna a Rimini era d'obbligo fare riferimento, sia pure saltuariamente, dove si concentravano i locali che davano la notorietà alla Rimini balneare : l'Embassy club, la Casina del Bosco ed il Sombrero. L'Embassy non era solo un complesso in cui si concentrava il famoso Dancing, il Ristorante e la "terrazza" sulla passeggiata, era l'immagine di Rimini agli occhi dei turisti, in particolare delle turiste, che dovevano vederlo, dopo averne sentito parlare dagli amici, per poter riferire a loro volta quando sarebbero tornati nei loro paesi. L'Embassy era un monumento della cartolina di Rimini, era l'attrazione per i riminesi e per i loro ospiti, non si poteva evitare ed anche se non lo si frequentava passargli vicino voleva dire fare "vita notturna". Ci sono luoghi che per i turisti rappresentano la città in cui si trovano, Via Veneto, i Campi Elisi, le Ramblas, Piccadilly, la Quinta Strada, molto modestamente viale Ceccarini, ecc., sono classici esempi. Sul palcoscenico dell'Embassy si sono esibiti e sono comparsi i personaggi famosi per quell'epoca e la gente ama trovarsi e ritrovarsi in posti dove la memoria di eventi celebri fa sentire importanti. La Casina del Bosco, con quel nome quasi fiabesco, rappresentava un'alternativa all'Embassy, sia per modello che per accoglienza. Il Sombrero col suo "Caffè Concerto" era un'attrazione per chi passeggiava e voleva assistere, anche da fuori, allo spettacolo di musica e di intrattenimento. Chi frequentava Marina Centro, anche solo per vedere quei posti di divertimento, ovviamente poteva interessarsi ai numerosi negozi di qualità che li fiancheggiavano. Cos'è rimasto oggi di quella cartolina? Nulla ! L'Embassy è sì un monumento da intendersi però come rudere, abbandonato, desolato ed inguardabile, senza vita. Morto !. L'unico negozio illuninato che confina è una libreria, bella quanto fuori posto in quel luogo, alla pari delle tante banche, farmacie e supermercati che hanno sottratto vetrine alle cose di qualità decretando la crisi anche nel centro storico di Rimini. La Casina del Bosco è scomparsa. Il Sombrero, che in un primo momento era stato trasformato nel "Caffè delle Rose" è stato inglobato in un fabbricato realizzato da un architetto la cui fama (?) non è sicuramente dovuta a quel progetto che, a parere mio e di molti, è quanto di più inadeguato e inguardabile per Marina Centro ed il suo successo è infatti sotto gli occhi di tutti. Un'altra area che da sempre attende una giusta valorizzazione è quella di Piazzale Boscovich dove al posto di baracche e baracchini che fanno tanto "festa paesana" si dovrebbe realizzare un fabbricato contenitore di tutti i servizi utili e necessari al turismo di qualità. L'unica cartolina di Rimini mare è quella del Grand Hotel ma se si tollera che nelle sue vicinanze ci sia uno spettacolo con un mercato da terzo mondo non ci si può aspettare un turismo di classe. Tra i progetti futuri il "project financing" che prevede l'albergo "felliniano" e la piattaforma in mare, a mio parere il più credibile, potrebbe aiutare a riqualificare il lungomare che, liberato dalla sosta delle auto, parcheggiate in sotterranei, deve comunque rimanere una via di accesso alla zona porto/"palata" per automezzi pubblici e privati.. C' è anche chi si ostina ancora a proporre la Metropolitana Costiera come una soluzione e non ha ancora capito che sarà una fortuna se non si potrà neppure incominciarla perchè i fondi stanziati per un progetto che ha più di dieci anni non saranno sufficienti neppure per aprire il cantiere. A costoro chiedo : ma hanno mai chiesto a sè stessi o ad amici e parenti quante volte pensano di potere utilizzare quel tipo di trasporto ?  Purtroppo ho sentito invocare quel progetto anche per sanare la mobilità e viabilità di Covignano, Coriano, Montescudo, il Montefeltro, ecc.! A qualche interesse privato e/o partitico l'idea fa sempre comodo. Di chi la colpa di tutto ciò? Non c'è dubbio: delle varie amministrazioni comunali che si sono via via succedute e che, come ha già detto qualcuno, dopo avere demolito il vecchio Kursaal hanno contribuito a demolire l'immagine della principale passeggiata di Rimini. Se qualcuno, che, senza averne avuto le capacità nella propria città, ora crede di poter pontificare sul turismo in Regione, avesse pensato alle conseguenze della speculazione edilizia cui ha dato forza, forse non saremmo a questo punto. I rimedi? E' presto detto. Si ripristina quello che è stato distrutto cercando di ricreare dei poli di attrazione, per  riminesi e turisti e, conseguentemente, per chi troverà utile investire in un'area che avrà ritrovato capacità di attrazione. Forse la memoria di antichi valori si può ancora recuperare.
ATB, Un riminese nostalgico.