venerdì 15 ottobre 2010

Satira

Lo stato di disperazione che avvolge la Città è allietato dal ritorno della Satira. Marino Bonizzato ha aperto un bellissimo blog dedicato alla storia del Teatro Galli che non ci sarà mai, gli ambulanti possono dormire Fossati tranquilli, votare per chi vogliono, tanto non cambia niente. La Fondazione quando aveva i soldi non li ha messi, oggi devono alzare la mano e chiedere a Tremonti se possono uscire a fare..beneficienza. La Voce sembra percorrere la strada maestra di una vera opposizione, dopo avere toccato le tante promesse non mantenute. Non viene aiutata dalla politica, il pidielle mai costruito si è frantumato in blocchi correntizi, a Rimini non esiste un leader riconosciuto, ma il più bravo a costruire effimere alleanze valide per le occasioni elettorali, è il motivo del dilagare del renzismo, corre da solo per non litigare anche con Gioenzo. Una valida e credibile alternativa l'affermi tranciando di netto con un passato di connivenze urbanistiche, societarie, sociali che durano da un ventennio, devono essere sciolte, chi le pratica messo da parte, la funzione delle badanti politiche è vergognosa, non permette di stabilire le colpe. Pini per avere compiuto un dovere civico è stato espulso politicamente dalla Città, rientrerà con il 15%, la cicogna si è diretta nel paese di provenienza, ha capito al volo che il Palas diventerà sede di un altro Ministero o di Unicredit. La paginetta più carina che abbiamo letto, sempre sulla Voce, è quella di D'Agosta, una piece che sarebbe bello venisse ambientata nel Novelli prima di diventare residence, il marito e la moglie sono personaggi conosciuti da tutti, protagonisti quotidiani, fate presto tra poco li dimenticheremo.


P.S.
Anche Agosta satireggia, non lo fa apposta.